Pirateria: l’ACTA divide l’Europa. Migliaia di manifestanti in piazza mentre la Commissione Ue pubblica documento chiarificatore

di Raffaella Natale |

Per il presidente dell’Europarlamento, Martin Schulz, l’ACTA non avrà futuro se mantenuto nell’attuale forma.

Unione Europea


ACTA

L’ACTA (Anti-Counterfeiting Trade Agreement) non è un Accordo ‘equilibrato’, ha dichiarato il presidente del Parlamento Ue, Martin Schulz, in un’intervista rilasciata ieri alla Tv tedesca ARD, sottolineando che non avrà futuro s’è mantenuto nella forma attuale.

“Già nel 2010 – ha commentato Schulz – m’ero rivolto alla Commissione Ue chiedendo maggiore chiarezza (…) Non l’ha fatto e adesso raccoglie le critiche”.

 

Il 27 febbraio cominceranno le consultazioni al Parlamento Ue. Sabato, decine di migliaia di persone hanno manifestato in tutt’Europa contro l’ACTA (quasi 100 mila solo in Germania) e i rischi per la libertà di internet.

Negoziato tra Ue, Stati Uniti, Giappone, Canada, Nuova Zelanda, Australia, Singapore, Corea del Sud, Marocco, Messico e Svizzera, l’ACTA è dedicato alla protezione della proprietà intellettuale su beni, servizi e prodotti immateriali, e contro il downloading illegale dalla rete (Leggi Articolo Key4biz).

Ed è proprio quest’ultimo aspetto che ha sollevato la protesta di tanti oppositori. I detrattori dell’ACTA ritengono che le disposizioni siano troppo imprecise e aprano la via a possibili abusi da parte dei proprietari di diritti d’autore.

I dimostranti stanno cercando di richiamare l’attenzione dell’Europarlamento perché è proprio a Strasburgo che si giocherà la prossima battaglia in attesa della pronuncia definitiva sul testo, attesa per giugno.

Secondo il parere degli europarlamentari socialisti, liberali e verdi l’Accordo difende gli interessi degli aventi diritto a scapito di quelli dei cittadini. E hanno anche denunciato la scarsa trasparenza della procedura che ha accompagnato la firma del testo, al quale non hanno potuto avere accesso fino all’ultimo momento.

 

La Commissione Ue ha pubblicato online un lungo documento che spiega le circostanze nelle quali sono avvenute le negoziazioni dell’Accordo multilaterale sulla contraffazione.  

Nel documento in questione, la Commissione spiega che le trattative si sono svolte tra giugno 2008 e ottobre 2010 con la partecipazione dei rappresentanti dei Paesi coinvolti e assicura che il Parlamento è stato debitamente informato durante tutte le fasi.

“La Ue nega fortemente d’aver fornito un accesso preferenziale alle informazioni ad alcuni gruppi” e che esistano protocolli segreti sull’Accordo.

Il Parlamento Ue, sottolinea la Commissione, è stato coinvolto direttamente avendo ricevuto nei differenti stadi della negoziazione 7 versioni provvisorie dell’Accordo, 3 rapporti dettagliati, 14 note e documenti di lavoro interni.

Inoltre, ricorda, a giugno 2008, aprile 2009, marzo 2010 e gennaio 2011 sono state organizzate consultazioni pubbliche aperte a tutti.

 

In un comunicato l’eurodeputato francese Kader Arif, che s’è dimesso dall’incarico di relatore del Trattato ‘per allertare l’opinione pubblica’, s’è detto soddisfatto della mobilitazione europea contro l’ACTA.  

“Finalmente vengono prese in considerazioni le argomentazioni che da mesi abbiamo sottoposto all’attenzione del Parlamento europeo”. Aggiungendo “Ci aspettiamo adesso che il diritto europeo si prenda le sue responsabilità e riconosca che questo Accordo è inefficace e pericoloso per le libertà civili”.

 

L’ACTA è stato firmato lo scorso 26 gennaio a Tokyo da 22 dei 27 Paesi Ue. Da allora in tutta l’Europa è montata la protesta, soprattutto in Polonia dove migliaia di giovani sono scesi in piazza, per opporsi a un Trattato che secondo loro aprirebbe la via alla censura di internet.

Sabato è toccato alla Germania dove i manifestanti, alcuni di loro portavano sul volto la maschera col sorriso sarcastico di Guy Fawkes – contestatore britannico del XVII secolo – divenuta l’emblema dei cyber-militanti, hanno sfilato pacificamente nelle principali città nonostante il termometro segnasse -20°.

 

Venerdì Berlino aveva annunciato di voler sospendere per il momento la ratifica dell’ACTA, precisando di non aver preso nessuna decisione definitiva (Leggi Articolo Key4biz).

La protesta è stata forte anche in altri Paesi Ue. A Sofia oltre 3 mila persone hanno sfilato per le strade e davanti alla sede del Parlamento bulgaro.

In Romania alcune migliaia di cittadini si sono ritrovate nella Piazza dell’università di Bucarest. Mentre a Budapest 400 manifestanti, mobilitati dal Kalozpart (Partito dei pirati) attraverso Facebook, s’erano riuniti davanti al Parlamento ungherese.

Così come è avvenuto a Vilnius e a Praga e in altre grandi città della Repubblica Ceca.

In Austria erano 6 mila i manifestanti che hanno occupato le città di Vienna, Graz, Innsbruck e Linz. Anche a Parigi ci sono state proteste di piazza.

 

Per maggiori informazioni:

The Facts about the ACTA

Documento della Commissione Ue su ACTA in italiano