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Inside Facebook: il social network svela al mondo i dettagli del suo business

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Ieri è stato senza dubbio il giorno di Facebook: il social network ha presentato alla SEC il Form S-1 ossia la richiesta di registrazione per la quotazione in Borsa, che dovrebbe avvenire entro il mese di giugno e generare un valore di almeno 5 miliardi di dollari (3,8 miliardi di euro).

 

Dai documenti emergono alcune cifre che danno il senso del valore dell’azienda creata nel 2004 da Mark Zuckerberg nei dormitori di Harvard. Gli utenti attivi sono 845 milioni: negli ultimi tre mesi del 2011 hanno generato circa 2,7 miliardi di ‘mi piace’ al giorno e caricato 250 milioni di foto.

 

Il gruppo ha reso noto di avere registrato nel 2011 un fatturato di 3,71 miliardi di dollari e un utile netto di 1 miliardo di dollari, in crescita del 65% rispetto al 2010.

Nel 2009, 2010 e 2011, la pubblicità ha generato, rispettivamente, il 98%, il 95% e l’85% dei ricavi.

Nel prospetto si legge quindi che “la perdita di inserzionisti o una riduzione delle loro spese su Facebook potrebber seriamente danneggiare le nostre attività”.

 

Tra gli altri fattori che vanno direttamente a impattare sul business, la società indica “la crescita del numero di utenti giornalieri e mensili attivi e degli utenti mobili” e definisce questi elementi come “variabili critiche che influiscono sui nostri ricavi e risultati finanziari influenzando il numero di ads, il loro valore, il volume delle Payments transactions, nonché le nostre spese e il capex”.

 

Gli utenti mobili attivi mensilmente sono 425 milioni e il mobile advertising ha generato un valore di 1,5 miliardi nel 2010. La cifra dovrebbe crescere a un tasso composto annuale del 64% per raggiungere quota 17,6 miliardi nel 2015.

Secondo un rapporto indipendente di settembre 2010 – spiega il documento – l’app di Facebook è la più scaricata dalla principali piattaforme mobili negli Usa.

 

“Crediamo che l’uso di Facebook dai dispositivi mobili sia essenziale per mantenere la crescita e il coinvolgimento a lungo termine degli utenti e stiamo cercando di incrementare l’accesso mobile sebbene al momento non generiamo da questo uso ricavi significativi”, si legge nel Form.

 

Per lo sbarco in Borsa, che sarà gestito da Morgan Stanley, J.P. Morgan Chase e Goldman Sachs, la società utilizzerà il simbolo FB.

 

Lo stipendio di Mark Zuckerberg, si apprende quindi, è di 500 mila dollari – nel 2011, bonus compresi, è arrivato a 703 mila dollari – cifra che sarà portata a 1 dollaro dal 1° gennaio 2013. Il fondatore detiene 1,11 miliardi di titoli che valgono 33 miliardi di dollari, sulla base di un valore per azione di 29,76 dollari assegnato ai titoli il 31 dicembre 2011.

Mark Zuckerberg possiede il 28% del capitale ma detiene il 56,9% dei diritti di voto della società, il capitale è attualmente ripartito tra Greylock Partners, Meritech Capital Partners e DigitalSky Technologies e gli imprenditori Reid Hoffman, Mark Pincus e Sean Parker.

Dustin Moskovitz, uno dei fondatori di Facebook possiede il 7,6% della società meno dell’11,4% di Accel ma più di qualsiasi altra venture capital.

 

Il gruppo, alla fine del 2011, contava 3.200 dipendenti a tempo pieno, in aumento del 50% rispetto all’anno precedente. L’età media dei top executive è di 44 anni.

Nei suoi server, il gruppo ha immagazzinato 100 petabytes di foto e video.

 

Nel prospetto, la parola ‘privacy’ è stata nominata 35 volte, contro le tre nel Form S-1 presentato da Google nel 2004. Su Twitter, l’esperto in hi-tech MG Siegler nota anche che i profitti di Facebook hanno superato il fatturato registrato da Google nell’anno della sua quotazione, il 2004. All’epoca, Google aveva registrato un fatturato di 961,8 milioni di dollari e utili per 105 milioni, rispetto ai 3,7 miliardi di fatturato e a 1 milione di utili di Facebook lo scorso anno.

 

I documenti sono stati accompagnati da una lettera in cui Zuckerberg ha spiegato gli intenti e la mission del sito. Eccone alcuni stralci:

Facebook non è stato originariamente creato per essere una società. E’ stato costruito per compiere una missione sociale – per rendere il mondo più aperto e connesso”.

“Pensiamo che sia importante che tutti coloro che investiranno in Facebook capiscano che cosa questa missione significa per noi, come prendiamo le decisioni e perché facciamo le cose che facciamo”.

“In Facebook siamo ispirati da tecnologie che hanno rivoluzionato il modo in cui la gente diffonde e consuma le informazioni. Si parla spesso di invenzioni come la stampa e la televisione che semplicemente rendendo la comunicazione più efficiente, hanno portato a una completa trasformazione di molte parti importanti della società. Hanno dato una voce a più persone, hanno incoraggiato il progresso. Hanno cambiato il modo in cui è stata organizzata la società. Ci hanno portato più vicini”.

 

“Oggi, la nostra società ha raggiunto un altro punto di svolta. Viviamo in un momento in cui la maggioranza delle persone nel mondo ha accesso a Internet o ai cellulari – strumenti necessari per iniziare a condividere con chi si vuole azioni, pensieri e sentimenti. Facebook aspira a costruire servizi che diano alla gente il potere di condividere e di trasformare molte delle nostre istituzioni e industrie”.

 

“C’è un enorme bisogno e una grande opportunità per far sì che tutti nel mondo siano connessi, per dare a tutti una voce e per contribuire a trasformare la società per il futuro. La dimensione delle tecnologie e delle infrastrutture che devono essere costruite è senza precedenti e crediamo che questo sia il problema più importante su cui concentrarci”.

 

“Le relazioni personali sono l’unità fondamentale della nostra società, il modo in cui scoprire nuove idee, capire il nostro mondo e da cui deriva la felicità a lungo termine”.

“In Facebook, costruiamo strumenti per aiutare le persone a restare in contatto e a condividere ciò che vogliono e così facendo stiamo estendendo la capacità delle persone di costruire e mantenere relazioni”.

“Aumentare la capacità di condivisione delle persone crea una una cultura più aperta e conduce a una migliore comprensione della vita e delle prospettive degli altri”.

 

“Speriamo di rafforzare il modo in cui le persone si relazionano tra loro e il modo in cui le persone si connettono alle imprese e all’economia”.

 

“Pensiamo che l’infrastruttura delle informazioni del mondo dovrebbe essere simile alla social graph – una rete costruita dal basso verso l’alto o peer-to-peer, piuttosto che la struttura monolitica, top-down esistita fino ad oggi. Riteniamo inoltre che dare alle persone il controllo su ciò che condividono è un principio fondamentale di questo ricablaggio”.

 

“Abbiamo già aiutato più di 800 milioni di persone tracciare più di 100 miliardi di connessioni fino ad ora e il nostro obiettivo è quello di accelerare questo ricablaggio”.

 

“Pensiamo che un mondo più aperto e connesso contribuirà a creare un’economia più forte con più aziende che costruiscono prodotti autentici e servizi migliori”.

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