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Amazon: utile netto a -58%. Politica aggressiva che sacrifica il MOL ma favorisce l’occupazione

Stati Uniti


Entro il 2015 Amazon, già 25° distributore mondiale, dovrebbe fare il suo ingresso nella top 5 e tallonare il numero uno Wal-Mart a partire dal 2016.

Per realizzare questo ambizioso obiettivo, il colosso americano dell’eCommerce non ha esitato a privilegiare la propria crescita a svantaggio dei risultati finanziari.

La compagnia ha chiuso il quarto trimestre con un fatturato in aumento del 35% a 17,35 miliardi di dollari (12,95 miliardi nel 2010) e un utile netto in calo del 58% a 177 milioni (416 milioni) o 38 centesimi per azione contro 91 centesimi del quarto trimestre 2010. Il giro d’affari è inferiore a quello stimato dagli analisti (18,5 miliardi) ma l’utile è nettamente superiore (17-19 centesimi).

 

Molto incerta la guidance del primo trimestre 2012 a causa di vari fattori: fluttuazione dei cambi, andamento dell’economia e dei consumi, sviluppo di internet e del commercio online, altri fattori difficili da prevedere. Amazon stima un fatturato tra 12 e 13,4 miliardi con un incremento tra 22% e 36% rispetto al primo trimestre 2011, mentre sul fronte del risultato le stime oscillano tra una perdita operativa di 200 milioni (-162%) ed un utile di 100 milioni (-69%). I risultati sono stati diffusi ieri sera dopo la chiusura di Wall Street. Nel dopo Borsa il titolo ha reagito negativamente perdendo fino all’11% ad un minimo di 172,64 dollari dopo una chiusura ufficiale a 194, 44 dollari (+1,19%).

 

Jeff Bezos, fondatore e CEO di Amazon, ha dichiarato: “Siamo grati ai milioni di clienti che durante queste festività hanno acquistato i nostri eReader Kindle Fire e Kindle che sono diventati il prodotto più venduto sia negli Stati Uniti sia in Europa”.

Aggiungendo: “Durante queste festività i nostri milioni di venditori terzi hanno avuto una stagione eccezionale con una crescita del 65% della divisione che ora rappresenta il 35% delle vendite totali». Nelle nove settimane del periodo natalizio e prenatalizio che si è concluso lo scorso 31 dicembre le vendite dei vari dispositivi Kindle e Kindle Fire (lanciato sul mercato a novembre) sono aumentate del 177% rispetto al 2010″.

 

In particolare, secondo le stime di Stifel Nicolaus, Amazon avrebbe venduto 6 milioni di Kindle nelle ultime nove settimane del 2011 al prezzo minimo di 199 dollari.

 

Nel 2012, la compagnia continuerà sicuramente con la strategia aggressiva sul mercato degli eReader.

La decisione di vendere il Kindle Fire a soli 199 dollari, meno della metà dell’iPad più economico, ha schiacciato il margine operativo che è sceso all’1,5% del fatturato rispetto al 3,7% del quarto trimestre 2010, ma ha sicuramente favorito l’occupazione. I dipendenti Amazon a fine dicembre sono balzati a quota 56.200 unità, con una crescita del 67% rispetto all’anno precedente.

 

Xavier Garambois, CEO di Amazon France, ha commentato che “Il 2012 sarà un anno importante per Amazon per quanto riguarda i contenuti digitali”.  

Il gruppo, infatti, sta tentando di fare del Kindle il centro di un ecosistema che ricorda quello creato da Apple intorno ai propri device.  

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