Agile: evitato il fallimento. Nuove prospettive per i 1.285 lavoratori ex Eutelia

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L’intesa conferma le assunzioni programmate dalla società subentrante Tbs IT, che si è impegnata ad assumere 217 addetti entro febbraio, 255 nel 2013 e altri 355 nel 2014.

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È stato finalmente raggiunto un accordo che ridà speranza ai 1.285 lavoratori di Agile, in amministrazione straordinaria da oltre due anni.

Lo ha reso noto Enrico Azzaro, coordinatore di settore della Uilm nazionale al termine di un incontro presso il ministero dello sviluppo economico.

 

L’intesa conferma le assunzioni programmate dalla società subentrante Tbs IT, che si è impegnata ad assumere 217 addetti entro febbraio, 255 nel 2013  e altri 355 nel 2014.

Le Regioni in cui si trovano le sedi di Eutelia si sono quindi impegnate a cofinanziare la formazione degli addetti attraverso l’utilizzo dei fondi FEG.

Il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG) è stato attivato dall’Unione europea nel 2007 e mette a disposizione ogni anno fino a 500 milioni di euro per aiutare i lavoratori gravemente colpiti da esuberi derivanti da trasformazioni profonde negli scambi commerciali internazionali.

 

Le amministrazioni regionali si sono contestualmente impegnate a favorire la ricollocazione dei lavoratori in amministrazione straordinaria. Inoltre, rende noto sempre Azzaro, “è stato costituito un ‘bacino’ relativo alle attività di tecnologia informatica di cui servirsi sia per le attività di Eutelia, sia per quelle delle aziende di settore interessate”.

Per realizzare lo “scivolo” alla pensione per i lavoratori che hanno  maturato i requisiti con i parametri ‘ex ante’ della riforma approvata a dicembre, le parti coinvolte nell’intesa, sia a livello centrale che territoriale, hanno convenuto di attuare un’azione di sensibilizzazione nei riguardi del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.

Il prossimo 2 febbraio è stato quindi fissato un incontro con le Regioni anche se Calabria e Campania hanno già annunciato di aver rinunciato ad avvalersi dei fondi Feg.

 

“Abbiamo fatto tutto quello che era nelle nostre possibilità per garantire una prospettiva ad un’azienda senza più attività e con un pesante passivo di bilancio. Evitato il fallimento ora si può guardare al futuro”, ha concluso Azzaro, che nei giorni scorsi si era mostrato alquanto pessimista circa una risoluzione positiva della controversia per la ritrosia dimostrata da alcune regioni e per la mancanza di assicurazioni da parte del ministero del Lavoro  circa il mantenimento dei requisiti pensionistici previsti prima della riforma approvata lo scorso mese di dicembre.