Frequenze: andamento opposto in Borsa per Mediaset e TI Media. Per gli analisti, ‘Non dipende dal beauty contest’

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Per Mediobanca, è importante che il processo di assegnazione sia definito velocemente, perché i broadcaster hanno bisogno di conoscere le regole del gioco per pianificare le loro attività per il 2012.

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Occhi puntati su Mediaset e TI Media stamani in Borsa. Analisti e investitori seguivano l’andamento delle due società, dopo il blocco di 90 giorni del beauty contest deciso venerdì dal Ministro Corrado Passera (Leggi Articolo Key4biz). I partecipanti hanno adesso 60 giorni di tempo per fare le loro osservazioni.

 

I due titoli si muovono in direzioni opposte: in mattinata Mediaset saliva dello 0,72% a 2,236 euro con volumi bassi, mentre TI Media cedeva l’1,56% a 0,1646 euro con scambi superiori alla media.

Secondo un analista, “Mediaset è moderatamente positiva come molti editoriali oggi, TI Media risente di qualche realizzo dopo la corsa di venerdì sulle indiscrezioni di un ingresso di Cairo nell’azionariato”.

“La notizia della sospensione del beauty contest – ha aggiunto – era attesa e già contenuta nei prezzi”.

 

In uno studio, Mediobanca ha spiegato che il possibile passaggio a una gara ad asta “potrebbe rappresentare una notizia negativa per chi aveva fatto offerte per avere un nuovo multiplex nella formula del beauty contest”, anche se una decisione del governo in questo senso avrebbe un effetto positivo sui conti pubblici (Mediobanca ribadisce la stima di almeno 1-1,5 miliardi di raccolta nel caso di un’asta aperta anche a operatori tlc). E’ importante che il processo di assegnazione sia definito velocemente, conclude la nota, perché “i broadcaster hanno bisogno di conoscere le regole del gioco per pianificare le loro attività per il 2012″.

 

Venerdì sera, subito dopo l’annuncio di Passera, Mediaset – che era in corsa per l’assegnazione delle frequenze digitali insieme ad altri operatori tra cui Rai, TI Media e la società tlc 3 – ha diffuso una nota in cui ha parlato della “sospensione di una situazione di legalità che deve invece essere al più presto ristabilita” e si è riservata di “valutare le azioni necessarie alla tutela degli interessi di una società quotata”.

 

Mediaset – si legge nella nota – ritiene che tale atto sospenda in realtà una situazione di legalità che deve invece essere al più presto ristabilita”.

“L’iter che ne ha guidato la realizzazione è stato asseverato passo per passo, fin nelle più dettagliate previsioni, da Agcom, Ministero dello Sviluppo Economico e Commissione Europea – prosegue la società -. Si tratta di una procedura equa, trasparente e non discriminatoria in grado di mettere la parola fine all’annosa querelle aperta in materia dalla UE contro l’Italia. Che l’assegnazione fosse attuata senza asta a rilanci, ma sulla base di parametri comunque economici come gli investimenti effettuati e previsti, la solidità del progetto industriale e le capacità professionali dimostrate, e’ stato condiviso ufficialmente dalla Commissione Europea e la stessa Commissione ha concordato il diritto degli operatori integrati a partecipare all’assegnazione con limiti e obblighi cogenti”.

 

“E’ questa la lampante dimostrazione che il beauty contest non regala niente a nessuno – ha aggiunto la società -, tanto meno agli operatori integrati come Mediaset che nel passaggio dall’analogico al digitale sono stati già penalizzati con la perdita di un multiplex ciascuno. In più, Mediaset ha sempre acquisito sul mercato, pagandole, le frequenze in uso e ogni anno versa allo Stato un cospicuo canone di concessione calcolato in percentuale sul proprio fatturato”.

 

“Quando lo Stato avvia ufficialmente una procedura pubblica di assegnazione di un bene, prende un impegno preciso con chi vi aderisce sostenendo investimenti. E tutti noi operatori riconosciuti idonei all’assegnazione – pubblici, privati, nazionali o locali – abbiamo a nostra volta preso impegni e abbiamo il diritto di pretendere che lo Stato mantenga i propri”, conclude la nota.