eCommerce: la strategia Ue per il decollo del mercato unico passa dai pagamenti elettronici via internet e cellulare

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Una comunicazione Ue individua 16 azioni volte a raddoppiare, da qui al 2015, la quota dell’eCommerce nelle vendite al dettaglio, oggi ferma al 3,5% oltre che il peso dell’economia internet sul PIL europeo (oggi fermo al 3%).

Unione Europea


Neelie Kroes

Promuovere la crescita del commercio elettronico e rimuovere gli ostacoli al mercato unico digitale attraverso la rimozione delle barriere che impediscono, nella Ue, l’utilizzo dei metodi di pagamento elettronico, sia su internet che tramite i telefonini. È questo l’obiettivo di una comunicazione adottata oggi dalla Commissione europea e che presenta 16 azioni volte a raddoppiare, da qui al 2015, la quota dell’eCommerce nelle vendite al dettaglio, oggi ferma al 3,5% oltre che il peso dell’economia internet sul PIL europeo (oggi fermo al 3%).

 

Contestualmente, la Ue ha lanciato una consultazione pubblica su un Libro verde che valuta l’attuale panorama dei pagamenti per mezzo di carte, internet e dispositivi mobili in Europa, individua i divari fra l’attuale situazione e la visione di un mercato dei pagamenti pienamente integrato nonché gli ostacoli all’origine di tali divari.

 

La cosiddetta ‘internet economy’ genera oggi 2,6 impieghi per ogni impiego ‘distrutto’ offline e offre migliore scelta ai consumatori, compresi quelli residenti in aree rurali o isolate. I guadagni legati ai prezzi migliori praticati online oltre che alla maggiore scelta di prodotti e servizi sono stati stimati in 11,7 miliardi di euro, un montante equivalente allo 0,12% del PIL europeo.

Se il 15% delle vendite al dettaglio avvenisse via internet, questo risparmio – calcola sempre la Ue – arriverebbe a 204 miliardi di euro, pari all’1,7 del PIL.

 

La Commissione, però, ha constatato che sussistono ancora diversi ostacoli sulla strada di un vero mercato unico, conveniente per i consumatori e le aziende. Tra questi, regole incerte e spesso ignorate; offerte poco trasparenti e difficilmente comparabili; sistemi di pagamento troppo cari e inadeguati.

 

Tutto questo genera sfiducia e frustrazione nei consumatori e per correre ai ripari la Ue ha improntato un piano d’azione che si pine come obiettivo quello di “creare nuove opportunità per i cittadini e le imprese e di assicurare all’Europa la crescita e la creazione di impiego di cui ha tanto bisogno”, come ha sottolineato il Commissario per il Mercato interno e i servizi, Michel Barnier.

 

Il Piano d’Azione Ue intende, tra le altre cose, facilitare le vendite transfrontaliere; porre rimedio ai problemi di pagamento e di consegna; tutelare e informare i consumatori; facilitare la risoluzione delle controversie e la rimozione di contenuti illegali, contribuendo così allo sviluppo di un Internet più sicuro e più rispettoso dei diritti e delle libertà.

“Si tratta di creare un ambiente più favorevole allo sviluppo di un mercato unico digitale dinamico, affrontando i problemi che attualmente lo ostacolano e promuovendo al tempo stesso gli investimenti in infrastrutture wireless e fisse e permettendo lo sviluppo di servizi di cloud computing”, sottolinea la Ue in una nota.

 

Secondo il Commissario Ue per l’Agenda digitale, Neelie Kroes, “Internet e le nuove tecnologie sono il motore della crescita e della competitività europea e lo saranno sempre di più in futuro”.

Il web e le nuove tecnologie mobili, ha aggiunto, oltre a offrire più scelta, flessibilità e valore per i consumatori, “aggiungono centinaia di miliardi al PIL, aumentano la produttività – che è la chiave della crescita – e creano milioni di posti di lavoro”.

Nel mondo, ha sottolineato ancora il Commissario, l’eCommerce genera un fatturato di 6 trilioni di euro, ma in Europa i cittadini e le imprese sono in ritardo, nonostante nella Ue sono attive oltre 700 milioni di carte di pagamento e il numero di smartphone registri una crescita spettacolare.

Ogni anno, 200 milioni di europei – il 40% della popolazione totale – acquista su Internet, ma meno di un quarto degli utenti acquista beni e servizi fuori dai confini nazionali, nonostante i diversi interventi comunitari atti a promuovere gli acquisti transfrontalieri.

 

Per stimolare la nascita e la crescita di un vero mercato unico per i pagamenti elettronici è pertanto essenziale rendere le transazioni online più facili, affidabili e trasparenti, partendo dalla risoluzione dei problemi identificati nel Libro Verde: l’accesso al mercato e l’entrata dei fornitori di servizi nuovi ed esistenti; la sicurezza dei pagamenti e la protezione dei dati; la trasparenza e l’efficacia della determinazione dei prezzi per i servizi di pagamento; la normalizzazione tecnica; l’interoperabilità tra i fornitori di servizi.

 

La comunicazione odierna affronta anche alcune delle condizioni di base necessarie al funzionamento efficace del mercato unico digitale negli anni a venire, annunciando, in particolare, misure atte a garantire le infrastrutture a banda larga fissa e wireless a supporto di servizi sempre più popolari come i giochi e i contenuti video pay-per-view; lo sviluppo e la promozione dei servizi di Cloud Computing; la creazione di una rete più sicura.

 

“Ciò – ha affermato ancora la Kroes – andrà a beneficio del consumatore, ma anche delle imprese che forniscono prodotti e servizi online, che potranno beneficiare di un mercato unico digitale, invece di operare in uno dei 27 mercati locali”.

 

Riguardo agli ostacoli incontrati dalle tecnologie di pagamento elettronico, il Vicepresidente Joaquín Almunia ha aggiunto che “l’inefficienza dei sistemi di pagamento nell’Unione europea fa aumentare indebitamente i costi delle transazioni, mette a repentaglio la competitività mondiale dell’economia europea e ne limita il potenziale di crescita”.

 

Secondo Barnier, invece, “…Pagamenti elettronici sicuri, efficienti, competitivi e innovativi rappresentano un elemento essenziale affinché i consumatori, i commercianti e le imprese possano fruire appieno dei vantaggi del mercato unico, stimolando nel contempo la crescita del commercio elettronico”.

I contributi alla consultazione dovranno pervenire entro l’11 aprile 2012. Entro l’estate 2012, quindi, la Commissione annuncerà le fasi successive della sua strategia.