ETNO: calano ancora i ricavi delle telco. Luigi Gambardella: ‘Necessarie politiche favorevoli e lungimiranti per continuare a investire’

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Nel 2010 il fatturato complessivo degli operatori europei di telefonia si è attestato a 274,9 miliardi di euro, in discesa dell'1,4% rispetto all’anno precedente e nonostante la crescita del Pil europeo si fosse attestata al 3,5%.

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Luigi Gambardella

Con la chiusura del 2011 in negativo, il settore europeo delle telecomunicazioni si trova a fronteggiare il terzo anno consecutivo di discesa dei ricavi, una tendenza che mette a rischio la capacità di investimento a lungo termine e il raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Agenda digitale europea.

 

Secondo i dati di un rapporto stilato da ETNO e IDATE, nel 2010 il fatturato complessivo degli operatori europei di telefonia si è attestato a 274,9 miliardi di euro, in discesa dell’1,4% rispetto all’anno precedente e nonostante la crescita del Pil europeo di quell’anno si fosse attestata al 3,5%.

“La continua flessione dei ricavi nel 2010 e nel 2011 conferma che il settore delle telecomunicazioni è interessato da cambiamenti strutturali più che ciclici”, rivela il rapporto, sottolineando che, per il 2011, la flessione è attesa al 2%, trascinata principalmente dal continuo declino dei ricavi della rete fissa, che dovrebbe registrare un – 8% nel 2011 dopo un -3,2% nel 2010.

E, di fatto, sono i servizi mobili – pur in fase di rallentamento (si fermano a un +0,4%) – a rappresentare il traino della del settore: oltre la metà dei ricavi 2010 (142,3 miliardi) arriva dal comparto mobile, mentre segna ancora una forte crescita il traffico dati (a 62,9 miliardi di euro) soprattutto in mobilità (21,5%).

 

Nonostante il calo dei ricavi, gli investimenti nel 2010 sono cresciuti del 2,3% (fino al 4% per i membri ETNO) a 44,5 miliardi di euro e nel 2011 è previsto un incremento del 5%, a conferma degli sforzi del settore volti all’ammodernamento delle infrastrutture per sostenere la continua crescita nella domanda di nuovi servizi, in particolare mobili.

 

“Gli investimenti, specialmente da parte dei membri ETNO, sono aumentati e il numero di abitazioni dotate di connessioni in fibra ottica è raddoppiato”, ha affermato Luigi Gambardella, Presidente del board ETNO.

In effetti, sempre secondo i dati del rapporto IDATE, il  numero di edifici (privati e business) raggiunti dalla fibra ottica è passato da 38,7 a 79,2 milioni.

In Italia, la fibra ottica è arrivata in poco meno di tre milioni di edifici. Numero che pone il nostro paese al nono posto in Europa, in una classifica dominata da Germania e Francia.

 

“Tuttavia guardando alla diminuzione persistente dei ricavi, vediamo un elevato rischio in termini di capacità di investimento nel futuro“, ha affermato ancora Gambardella sottolineando che “…il settore è impegnato a fare del suo meglio, ma anche con questi sforzi è necessario attuare politiche innovative e lungimiranti atte a consentire agli operatori di continuare ad investire e a sviluppare nuovi modelli di business”.

 

I dati del rapporto ETNO-IDATE indicano altresì che all’aumento degli abbonamenti alla banda larga corrisponde un ulteriore declino degli abbonamenti alla telefonia fissa (-5% nel 2010), mentre sul versante mobile, il rapido aumento delle connessioni dati bilancia la crescita ‘piatta’ dei ricavi voce.

 

“Se le entrate legate ai servizi di telefonia mobile rappresentano ormai più della metà delle entrate totali del settore, la loro crescita è molto limitata poiché i mercati sono saturi, mentre mentre i ricavi da servizi fissi continuano a diminuire costantemente”, sottolinea tuttavia Didier Pouillot Telecoms Economics Practice, IDATE.

“Fino ad oggi – ha aggiunto – i ricavi da servizi dati hanno compensato il calo delle entrate mobili ma non è il caso dei servizi di rete fissa”, dove lo sviluppo delle connessioni broadband ha favorito l’utilizzo di servizi internet come Skype.

 

Infine, sottolinea ancora il rapporto, i dati relativi alla banda larga indicano che gli obiettivi fissati dalla Digital Agenda europea per il 2013 sono a buon punto, mentre quelli relativi all’ultrabroadband (che dovrebbe raggiungere il 50% dei cittadini Ue entro il 2020) potranno essere raggiunti solo attraverso un mix di tecnologie e piattaforme. Nel 2010, l’implementazione di connessioni FTTH/B e FTTx da parte dei membri ETNO è aumentata rispettivamente del 33% e del 55%. La quota da questi destinata agli investimenti è aumentata dal 12% al 13,1%.