Ultra broadband: la Francia alla ricerca di nuovo spettro

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Il Ministro Eric Besson ha chiesto che l’argomento venga iscritto all’ordine del giorno della World radiocommunication conference (WRC) che si terrà nel 2015.

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Eric Besson

Nei prossimi dieci anni si potrebbe profilare un nuovo dividendo digitale per la Francia, per quanto riguarda i servizi mobili a banda ultralarga. Lo ha rivelato il Ministro per l’Industria, Eric Besson, a margine della riunione dell’Agenzia nazionale delle frequenze (ANFR) a Parigi.

L’ANFR sosterrà “l’iscrizione all’ordine del giorno della World radiocommunication Conference (WRC) nel 2015 del punto sulla ricerca di nuove frequenze per i servizi mobili ultrabroadband“, che apre la prospettiva nel prossimo decennio di un nuovo dividendo digitale.

Besson ha anche chiesto all’ANFR di approfondire gli studi che “permettono di individuare porzioni di spettro che possono essere liberate” per le comunicazioni mobili nel 2020 nell’ambito delle frequenze attualmente usate dalla televisione.

 

Il governo ha recentemente messo in vendita dei lotti di frequenze che corrispondono a un primo “dividendo digitale”, vale a dire le frequenze liberate dal passaggio dall’analogico al digitale terrestre, per la somma di 3,5 miliardi di euro (Leggi Articolo Key4biz).

 

Il Ministro ha anche domandato che l’Agenzia costituisca una banca dati per le frequenze alla quale possano lavorare insieme anche l’Arcep, l’Autorità delle telecom, e il CSA (Consiglio superiore dell’audiovisivo).

Besson ha giudicato “essenziale” che questa Agenzia, “e attraverso questa lo Stato, abbia una conoscenza centralizzata ed esaustiva dell’uso preciso delle frequenze”.

Lo scorso anno, sempre in occasione della presentazione degli obiettivi annuali dell’ANFR, Besson aveva evocato la possibilità di un lavoro congiunto delle tre Autorità – CSA, Arcep e ANFR – per la gestione dello spettro, ma questo progetto non è mai stato approvato.