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Roaming: abbassare i prezzi, stimolare la concorrenza. Esperti e industria discutono nuova proposta di regolamento Ue

Unione Europea


Il prezzo per fare una telefonata, mandare un sms o navigare in internet dal cellulare quando ci si trova all’estero è ancora troppo alto, nonostante gli interventi calmieranti della Commissione europea.

Una nuova proposta di legge, discussa stamani presso la Commissione Industria, Ricerca ed Energia (ITRE) del Parlamento europeo, propone quindi una ulteriore riduzione dei prezzi e nuove soluzioni ‘strutturali’ per aumentare la concorrenza sul mercato.

Quello dello ‘shock da bolletta’ al rientro delle vacanze è un tema molto caro alla Commissione europea, che vorrebbe mettere a punto la nuova normativa prima della scadenza delle attuali misure, a giugno 2012.

 

“La situazione è deludente. Preoccupa il livello ancora troppo alto dei prezzi pagati dagli utenti per le telefonate, gli sms e i servizi dati. Gli operatori hanno rispettato i massimali fissati dall’attuale regolamentazione, che scadrà a giugno 2012, ma i prezzi attuali non sono quelli di un mercato competitivo”, ha affermato Angelika Niebler, relatrice per la Commissione ITRE al Parlamento europeo.

 

La Niebler sostiene il duplice approccio della Commissione, che prevede da un lato l’imposizione di nuovi massimali sia sui prezzi dei servizi dati al dettaglio (quelli, quindi, praticati ai consumatori per navigare in internet dal cellulare), che su quelli all’ingrosso (che gli operatori si praticano l’un l’altro) e, dall’altro, l’introduzione di nuove misure a sostegno della concorrenza.

Il regolamento vigente, infatti, non prevede massimali per i prezzi al dettaglio del roaming dati, ma solo per quelli all’ingrosso e queste sforbiciate, in vigore da luglio 2009, non si sono tradotte in risparmi per i consumatori. In media, i consumatori spendono 2,23 euro/MB per i dati scaricati all’estero sulla rete di un altro gruppo di telefonia mobile, ma in alcuni casi si registrano prezzi molto più elevati (con picchi di 12 euro/MB).

Secondo la proposta della Commissione, dunque, entro il 1° luglio 2014, le chiamate effettuate dovrebbero costare al massimo 24 centesimi al minuto, quelle ricevute 10 centesimi al minuto, inviare un messaggio dovrebbe costare 10 centesimi e e 50 centesimi al Megabyte (MB) per scaricare dati o navigare su Internet (fatturati per kilobyte utilizzato).

 

Tra le misure strutturali, invece, la possibilità (che dovrebbe scattare dal 1° luglio 2014) di firmare un contratto più conveniente per i servizi di roaming, separato dal contratto per i servizi di telefonia mobile nazionale, mantenendo però lo stesso numero.

Dovrebbe quindi essere favorito l’ingresso degli operatori virtuali, che potranno basarsi sulle reti di altri operatori per offrire il servizio ai consumatori, incoraggiando così più operatori a competere sul mercato del roaming.

La Niebler ha anche espresso il suo sostegno a un emendamento che impone agli operatori di informare i clienti quando si avvicinano a 50 euro di spesa in roaming.

 

“I prezzi del roaming sono la prova evidente che il mercato unico non è sufficientemente integrato. I consumatori europei sono ancora riluttanti a utilizzare i loro dispositivi mobili quando viaggiano all’estero”, ha dichiarato Monika Štajnarová, dell’Unione dei consumatori europei (BEUC).

 

Secondo Tony Shortall, Direttore della società di consulenza Telage, il problema risiede nei prezzi all’ingrosso che sono estremamente alti e dovrebbero diminuire sensibilmente.

 

Rober Mourik di Telefonica, ha sottolineato che il parlamento deve scegliere tra “una soluzione strutturale e la regolamentazione dei prezzi”, aggiungendo che il suo gruppo propenderebbe di più per la seconda ipotesi.

Per Emmanuel Forest di Bouygues Telecom, invece, una soluzione ‘strutturale’ che permetta ai clienti di acquistare i servizi roaming separatamente sarebbe troppo complessa e probabilmente inefficace in termini di concorrenza, perchè i costi sarebbero più alti per i piccoli operatori.

Una soluzione alternativa, secondo Forest, sarebbe quella di obbligare gli operatori a offrire un’eurotariffa livellata ai prezzi offerti sul mercato domestico.

Quello di ridurre quasi a zero le differenze di prezzo tra le tariffe delle telecomunicazioni nazionali e in roaming entro il 2015 è anche un obiettivo della Digital Agenda europea, ma potrà essere raggiunto – ha sottolineato anche il Commissario Neelie Kroes solo stimolando ulteriormente la concorrenza.

 

La nuova proposta legislativa verrà votata dalla Commissione ITRE il prossimo 28 febbraio e in seduta plenaria dal parlamento ad aprile.

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