Il software libero entra nella PA

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Da oggi obbligatorio valutarlo nei bandi di gara. Per Beltrandi, un emendamento che spinge sull'acceleratore dello sviluppo dell'ICT anche in Italia.

Italia


Free Software

E’ stato approvato in Commissione Bilancio l’emendamento radicale a prima firma Marco Beltrandi che da oggi obbliga tutte le amministrazioni pubbliche alla valutazione del software libero nei loro bandi di gara.

 

“Si tratta di una modifica storica del codice dell’amministrazione digitale“, ha detto Beltrandi in una nota. Per la prima volta si riconosce nel nostro ordinamento la necessità per le amministrazioni pubbliche di tenere in considerazione non solo l’economicità, ma anche l’impatto che il software stesso ha sulla nostra società sempre più tecnologica dal punto di vista dei diritti fondamentali dei cittadini e delle imprese che vogliono innovare.

 

L’adozione di software libero – ha sottolineato Beltrandi – ha ricadute profonde sulla maggiore libertà dello scambio dei contenuti immateriali, sulla libera circolazione della conoscenza, del know-how e più in generale delle informazioni. Un emendamento che spinge sull’acceleratore dello sviluppo dell’ICT anche in Italia, muovendosi verso la “liberalizzazione” di un settore dove troppo spesso la chiusura di conoscenze tecniche e scientifiche è un freno per l’innovazione e per l’entrata nel mercato di nuovi soggetti.

 

“E’ una conquista – conclude Beltrandi – dopo battaglie di anni dei radicali di cui vogliamo rendere giusto merito ai Relatori della manovra e anche al Governo Monti per il contenimento della spesa pubblica”.