eBook: IVA ridotta? Bruxelles smentisce Mitterrand ma annuncia nuove misure per il 2013

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Il caso della Francia accende la discussione su un tema veramente caldo. E’ giusto che ai libri digitali venga applicata un’aliquota molto più alta rispetto a quelli di carta?

Unione Europea


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“Falso, completamente falso“. E’ quanto dichiara una fonte europea a Les Echos, riferendosi alle dichiarazioni rilasciate ieri dal Ministro francese della Cultura, Frédéric Mitterrand, che dava per imminente la decisione della Commissione Ue in merito al provvedimento del governo di ridurre l’IVA applicata agli eBook dall’attuale 19,6% al 7% previsto per i libri di carta a partire dal primo gennaio (Leggi Articolo Key4biz).

 

In realtà, ha fatto sapere la fonte, la Commissione ha solo avviato un’analisi sulla revisione del campo di applicazione dei tassi ridotti. Ammettendo però che verrà accolto il principio di un’aliquota ridotta per i libri digitali, ma nessun testo legislativo sarà pronto prima della fine del 2013. Successivamente dovrà essere approvato all’unanimità da tutti gli Stati membri e la cosa non si prospetta per niente facile.

 

Ieri, in un’intervista concessa a France Inter, il Ministro assicurava che la Commissione avrebbe preso, forse anche oggi, ha decisione sul dossier della Francia e s’era detto fiducioso e convinto che il governo fosse sulla “buona strada” e avrebbe ottenuto questo risultato. 

Questa uscita mediatica ha sorpreso Bruxelles che sa di avere per le mani un caso veramente spinoso, dal quale dipenderà il decollo o meno del mercato eBook.

 

Il caso risale al dicembre 2010, quando nella legge finanziaria del 2011 il governo francese ha introdotto una riduzione dell’IVA per i libri digitali. Una misura ritenuta indispensabile per un settore in pieno mutamento, che mette sullo stesso piano gli eBook e i libri cartacei (che beneficiano di un tasso ridotto).

Consapevole che questa iniziativa non sarebbe stata ben accolta dai partner europei, il governo ha incaricato l’ex Ministro della Cultura, Jacques Toubon, a difendere le proprie posizioni a Bruxelles. Lo sforzo non sembra però aver dato i suoi frutti. 

Stando ad alcune indiscrezioni, quest’estate la Commissione Ue avrebbe inviato una lettere a Parigi, per ricordare che la norma in questione non è compatibile con la Direttiva Ue sull’IVA.

Prima di tutto perché l’eBook non compare nella lista ad hoc dei settori che possono beneficiare di un’aliquota ridotta. Una tale decisione richiede l’unanimità degli Stati membri. Nel 2009 nove di questi hanno detto che la lista non sarebbe mai stata allargata; secondariamente perché questa opzione, che permetterebbe agli Stati membri di applicare tassi ridotti agli eBook, genererebbe una concorrenza fiscale distruttrice in questo settore: tutti sposterebbero le loro vendite nei Paesi dove l’aliquota è più bassa (Leggi Articolo Key4biz).

 

In queste condizioni, ha detto una fonte europea, è impossibile che la Francia si sottragga a una lettera di messa in mora. 

 

Tuttavia la Commissione Ue non è insensibile  alle argomentazioni francesi. “Tassare differentemente i libri di carta e gli eBook è oggettivamente un problema“, ha ammesso la fonte. 

 

Neelie Kroes, Commissario per la Digital Agenda, aveva difeso pubblicamente questa posizione a ottobre in occasione della Fiera del libro di Francoforte. La fine dell’anno potrebbe essere l’occasione per riaprire il dibattito, perché a dicembre la Commissione presenterà una comunicazione sulle misure da prendere per modernizzare l’IVA.

La questione delle aliquote ridotte potrebbe quindi essere affrontata. La Francia potrà allora tentare di avanzare le proprie pedine, anche se le proprie posizioni sembrano cambiare di giorno in giorno. Oltre ai libri digitali, la richiesta francese di un’IVA ridotta potrebbe riguardare anche la stampa online e i contenuti si internet (video, musica). Una moltiplicazione delle eccezioni che sarà dura da far valere nei confronti degli altri Stati membri.