Fibra ottica: la copertura della Francia costerà 21 miliardi di euro

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Il calo dei costi e accordi di cooperazione tra gli operatori hanno consentito un risparmio di quasi 4 miliardi di euro.

Francia


Fibra ottica

Portare la fibra ottica in tutta la Francia in 5 anni costerà quasi 21 miliardi di euro, stando alle stime fornite dall’Autorità delle tlc Arcep.

Un anno fa l’Autorità parlava di un costo totale di 24-25 miliardi di euro, cifra adesso ridotta grazie al calo dei costi per la realizzazione delle infrastrutture e allo sforzo degli operatori a collaborare tra loro.

Il collegamento di tutto il territorio in FTTH (Fiber-to-the-home) avrà quindi un costo totale di quasi 21 miliardi di euro, di cui quasi 2 sono già stati investiti soprattutto nelle grandi città, ha annunciato il presidente dell’Arcep, Jean-Ludovic Silicani.

I restanti 19 miliardi verranno ripartiti tra attori privati e pubblici secondo una proporzione che verrà comunicata nei prossimi giorni.

 

Al 30 giugno, erano 5,8 milioni le case francesi collegate alla fibra, una cifra in aumento del 9% l’anno. Ma solo 556 mila famiglie avevano sottoscritto un abbonamento per essere serviti dalla banda ultralarga, con un tasso di penetrazione di quasi il 10%, mentre la media europea è del 18% e Stati Uniti e Giappone registrano rispettivamente il 35% e il 40%.

 

Silicani ha precisato che il modello scelto dal parlamento francese consente agli operatori, grazie a un’ampia cooperazione e a investimenti congiunti, di sviluppare l’ultimo miglio in fibra ottica su una parte molto ampia del territorio e non più solo nei grandi centri urbani.

Nelle zone ad alta densità, la cooperazione è ormai largamente effettiva: il numero delle abitazioni dove i consumatori possono scegliere tra diversi operatori s’è triplicato in un anno e rappresenta già un terzo di tutte quelle collegabili alla FTTH.

Anche per quelle meno popolate, che rappresentano il 95% della superficie del territorio e l’80% della popolazione, le intenzioni degli operatori confermano la pertinenza del modello regolamentare prescelto.

Il presidente dell’Arcep ha affermato che “lo sviluppo della fibra non dovrebbe comportare un aumento degli squilibri territoriali”.

Orange e SFR hanno annunciato un accordo per portare entro il 2020 l’ultrabroadband in 9,8 milioni di case situate nelle zone meno popolate (Leggi Articolo Key4biz).

Quest’estate, Orange ha raggiunto anche con Free un’intesa allo scopo di cofinanziare le reti in fibra in una sessantina di centri situati nelle aree a bassa densità.

 

Gli operatori francesi intendono portare la fibra nel 60% delle case entro il 2020. Secondo il parere di Jean-Ludovic Silicani, questa copertura dovrebbe rappresentare oltre un terzo dei 21 miliardi di euro necessari per coprire tutto il territorio.

Quanto ai Comuni, giocheranno un ruolo di pianificazione territoriale essenziale e hanno già dimostrato in passato la loro capacità a produrre progetti di sviluppo complementari a quelli degli operatori privati.