Telecom Italia: nel 3° trimestre crescono utili e ricavi, il debito sotto 30 mld. Newco con F2i per la fibra ottica a Milano

di |

La nuova società si occuperà di posare fibra spenta all’interno degli edifici. Il progetto prevede la cablatura progressiva di circa 36.000 edifici, pari ad oltre 80% delle unità immobiliari della città.

Italia


Franco Bernabè

Telecom Italia ha chiuso i primi nove mesi del 2011 con un utile negativo per 1.206 milioni di euro, contro un risultato positivo per 1.819 milioni di euro nei primi nove mesi del 2010. Escludendo l’impatto negativo della svalutazione dell’avviamento, l’utile del periodo ammonterebbe a 1.976 milioni di euro, in crescita di 157 milioni di euro rispetto a quello dello stesso periodo dell’anno precedente. La società ha infatti effettuato svalutazioni di attività non correnti pari a 3.182 milioni di euro nei primi nove mesi del 2011, a seguito della svalutazione dell’avviamento attribuito alle attività domestiche sulla base dell’impairment test al 30 giugno 2011.

 

I ricavi nei primi nove mesi del 2011 ammontano a 22.059 milioni di euro, con un incremento del 10,9% rispetto ai 19.899 milioni di euro dei primi nove mesi del 2010. In termini di variazione organica la crescita dei ricavi consolidati è stata dell’1,9%. I ricavi Domestici, pari a 14.098 milioni di euro, sono scesi del 6,2% rispetto allo stesso periodo del 2010, con una flessione in termini organici del 5,7%.

 

Nei primi nove mesi, l’Ebitda si è attestato a 9.175 milioni di euro (+8,3% rispetto ai primi nove mesi del 2010) e l’Ebit a 1.847 milioni di euro (contro i 4.304 milioni di euro al 30 settembre 2010), in riduzione a seguito della svalutazione, già registrata a giugno, dell’avviamento sulle attività domestiche per 3.182 milioni di euro

 

Nel terzo trimestre, i ricavi si sono attestati a 7.516 milioni di euro (+12,6%) e l’utile netto consolidato a 807 milioni di euro (+32,7%). Tra luglio e settembre l’Ebitda è stato di 3.198 milioni di euro (+16,6%) e l’Ebit di 1.888 milioni di euro (+32,7%).

 

Il flusso di cassa della gestione operativa è pari a 4.524 milioni di euro, con un incremento di 1.073 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2010. Un incremento, si legge nella nota diffusa dalla società, che “conferma l’elevata e crescente capacità di generazione di cassa del Gruppo, risultato del positivo apporto dei mercati Domestico e Brasile nonché dell’ingresso nel perimetro di consolidamento della Business Unit Argentina”.

L’indebitamento finanziario netto rettificato è pari a 29.948 milioni di euro, con una riduzione di 1.520 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2010 (31.468 milioni di euro). Rispetto al 30 settembre 2010 (32.985 milioni di euro) l’indebitamento finanziario netto rettificato risulta in riduzione di oltre 3 miliardi di euro, a testimonianza dei positivi progressi fatti nel percorso di deleverage.

 

Per il Presidente Franco Bernabè, “I primi mesi del 2011 sono stati densi di eventi per il Gruppo: le frequenze LTE in Italia, l’acquisizione di AES Atimus in Brasile, l’aumento di capitale di Tim Participações e il rafforzamento dell’economic interest di Telecom Argentina, confermano i progressi nella nostra strategia di rafforzamento nei mercati core”.

“Continua anche – ha proseguito Bernabè – il miglioramento dei risultati operativi sul mercato domestico e in America Latina e si rafforza ulteriormente la generazione di cassa del Gruppo, grazie alla quale Telecom Italia realizza una forte riduzione dell’indebitamento. L’efficacia della gestione operativa e finanziaria del Gruppo consente quindi di confermare i target annunciati al mercato.”

 

I ricavi del gruppo Tim Brasil nei primi nove mesi del 2011 sono cresciuti del 17,5% a 12.375 milioni di reais, mentre i ricavi dei primi nove mesi 2010 della Business Unit argentina (che non erano stati inclusi nei risultati consolidati del Gruppo Telecom Italia a settembre dello scorso anno poiché il consolidamento della BU è avvenuto a decorrere dal 13 ottobre 2010) sono stati pari a 13.357 milioni di pesos con un incremento di 2.872 milioni di pesos (+27,4%) rispetto al corrispondente periodo del 2010 (10.485 milioni di pesos), grazie alla crescita della base clienti del broadband e del mobile, nonché dei relativi ARPU.

 

Per l’intero anno 2011, la società attende ricavi ed EBITDA organici sostanzialmente stabili rispetto al 2010 e prevede investimenti pari a circa 4,8 miliardi di euro, escludendo l’impatto derivante dalla partecipazione alla gara per l’utilizzo delle frequenze LTE sul mercato domestico, pari a circa 1,2 miliardi di euro.

 

Telecom Italia ha annunciato altresì l’approvazione del progetto di costituire una società con il Gruppo F2i di Vito Gamberale (che controlla l’80% di Metroweb) per la realizzazione dei cablaggi in fibra ottica all’interno degli edifici della città di Milano. Nella newco, il gruppo di Bernabè dovrebbe avere una quota di minoranza (pari al massimo al 40%), mentre la maggioranza del capitale farebbe capo al fondo F2i

La nuova società si occuperà di posare fibra spenta all’interno degli edifici, rendendola quindi disponibile a condizioni trasparenti e non discriminatorie a tutti gli operatori per la realizzazione di collegamenti ultrabroadband.

Il progetto prevede la cablatura progressiva di circa 36.000 edifici, che corrispondono ad oltre 80% delle unità immobiliari della città.