Net Neutrality: Barack Obama pone il veto alla risoluzione che ridarebbe potere agli ISP

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La senatrice repubblicana Kay Bailey Hutchinson oppone: ‘Una maggiore regolamentazione fermerà gli investimenti, la creatività, e metterà le nostre aziende e i nostri provider in una posizione di svantaggio competitivo rispetto all’Europa e altri Paesi’.

Stati Uniti


Barack Obama

Barack Obama ha opposto ufficialmente il proprio veto a una risoluzione destinata a ostacolare il principio della Net Neutrality, che domani verrà sottoposta all’esame del Senato.

Il testo in questione blocca le regole destinate a preservare la neutralità di internet, approvate lo scorso dicembre dalla Federal Communications Commission (FCC), che dovrebbero entrare in vigore dal prossimo 20 novembre.

La risoluzione, sostenuta dal partito Repubblicano, è già stata adottata dalla Camera dei Rappresentati.

 

L’amministrazione Obama, “si oppone fermamente all’adozione (di questa risoluzione) che comprometterebbe una parte fondamentale” della politica americana in materia di nuove tecnologie, ha dichiarato la Casa Bianca in un comunicato diffuso ieri.

“Gli Stati Uniti sono i leader mondiali per quel che riguarda lo sviluppo delle applicazioni e dei servizi internet“, ha sottolineato la presidenza americana.

Una posizione guadagnata soprattutto grazie a una rete libera che “permette alle aziende di produrre nuovi servizi senza timore di discriminazioni arbitrarie da parte dei fornitori d’accesso”.

 

Le regole adottate dalla FCC sono, infatti, state concepite con l’intento di evitare che gli internet service provider possano produrre discriminazioni, fornendo per esempio i propri contenuti su una banda più veloce rispetto a quella offerta ai propri competitor.

Un internet service provider che è anche un operatore via cavo o fornitore di IPTV può, difatti, assicurarsi che propri servizi audiovisivi siano disponibili anche online allo stesso livello di qualità, escludendo così i competitor o fornendogli una bassa qualità di trasmissione (Leggi Articolo Key4biz).

 

Garantire banda passante o un accesso prioritario sono prestazioni a pagamento che mettono incontestabilmente gli ISP in posizione di forza.

Più generalmente, queste disposizioni cercano di trovare un equilibrio tra la domande dei consumatori di poter avere accesso a una rete libera e gratuita e quelle degli operatori tlc e del cavo, che negli Stati Uniti sono i principali fornitori di accesso web.

 

L’adozione di questa risoluzione, ha concluso la Casa Bianca, minaccerebbe “il cuore della stessa innovazione” su internet, ma anche “lo spirito democratico che ha fatto della rete una forza di progresso sociale nel mondo”.

 

La senatrice Kay Bailey Hutchinson ha commentato che il sostegno dell’amministrazione Obama alla regolamentazione di internet rappresenta un altro esempio di una visione ‘sfavorevole al mercato’.

“Una maggiore regolamentazione della rete – ha aggiunto – fermerà gli investimenti, la creatività e metterà le nostre aziende e i nostri provider in una posizione di svantaggio competitivo rispetto all’Europa e altri Paesi” che non hanno disciplinato eccessivamente la rete.

 

Sulla stessa linea anche l’Associazione europea degli operatori di telecomunicazioni (ETNO). Nei giorni scorsi, proprio su questa tema, il presidente Luigi Gambardella, è intervenuto a Washington a margine dell’International Digital Economy Accords Project anche sul risultato della consultazione del BEREC (Body of European Regulators of Electronic Communications) in merito alle linee guida sulla trasparenza e la Net Neutrality (Leggi Articolo Key4biz).

L’ETNO – ha detto il suo presidente – crede fortemente che visti i provvedimenti chiari e dettagliati del quadro normativo dell’Ue, che gli operatori stanno ancora implementando, un ulteriore intervento regolatorio sul tema della Net Neutrality non sia necessario. L’ETNO è tuttavia aperta ad aprire un dialogo costruttivo con il BEREC  su come implementare ulteriormente misure di trasparenza a vantaggio degli utenti finali”.

 

Per maggiori approfondimenti:

Comunicato ufficiale della Casa Bianca sulla Net Neutrality