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eGov: ‘Unioni di Comuni’, la Fondazione FIELD illustra il modello Calabria

Italia


La manovra finanziaria aggiuntiva, varata questa estate dal Governo, ha dato il via alle ‘Unioni di comuni’ in tutto il territorio nazionale. Si tratta di piccoli comuni, con una popolazione compresa tra i 1000 e i 5000 abitanti, che dovranno unificare funzioni amministrative e gestionali di varia natura, con relativa scadenza e in l’attuazione dell’articolo 16 della riforma prevista dal decreto legge 138/2011. Un tema che è stato posto al centro della conferenza ‘Unioni di comuni‘ di mercoledì 26 ottobre, tenutasi a Roma presso la Sala Nassirya di Palazzo Madama, sede del Senato della Repubblica, promossa e organizzata dalla Fondazione FIELD, ente in house della Regione Calabria.

 

Un appuntamento di rilievo istituzionale, che si inserisce nel quadro delle azioni di comunicazione e sostegno del processo di riforma in atto nel Paese, che ha visto la presenza del Presidente della Fondazione, Mimmo Barile, e del Senatore Giovanbattista Caligiuri della Commissione Esteri, Senato della Repubblica, quest’ultimo in veste di moderatore degli interventi. La fondazione, ha spiegato Mimmo Barile: “Vuole offrire un contributo tecnico e divulgativo finalizzato all’individuazione di sostenibili percorsi di riforma dell’assetto organizzativo dei piccoli comuni, obbligati dalle recenti disposizioni legislative all’associazionismo dei servizi in area vasta”.

 

Proprio in quest’ambito la Field Calabria è titolare del progetto denominato “Unioni di Comuni“,  finanziato dalla Regione Calabria e diretto ad offrire assistenza ai piccoli Comuni calabresi nel difficile percorso di costituzione delle Unioni, che nella regione è già in fase avanzata e sta accompagnando gli enti più piccoli verso l’adempimento del processo di accorpamento previsto per il 31 dicembre 2011, supportandoli con un team di esperti in materia e con l’assistenza in loco di diversi animatori al fine di concretizzare nel più breve tempo possibile il processo di associazionismo intermunicipale.

 

Il Presidente ha ricordato, peraltro, che: “Il Governatore della Calabria, Giuseppe Scopelliti, crede fortemente in questo nuovo processo, che sarà valorizzato da premialità a valere sui bandi pubblici regionali utili per ottenere i contributi regionali, ordinari e straordinari, previsti per i progetti di sviluppo locale; e che, quindi, in questo contesto il Progetto “Unioni di Comuni” assume un’importanza strategica per la buona riuscita dell’azione di riordino istituzionale avviata dalla Regione Calabria“. Un progetto innovativo, unico nel suo genere in Italia che “la Fondazione Field – ha spiegato Barile –  vuole legittimamente candidare come best practice di governo locale, modello esportabile e replicabile in contesti extra-regionali, promuovendo la Calabria a Regione virtuosa, riformatrice e moderna in grado di competere con le migliori realtà nazionali”.

 

Obiettivi del progetto sono una razionalizzazione efficace dei processi amministrativi, la riduzione dei costi della politica, rimodulazione dell’intervento delle amministrazioni sul territorio, offerta di servizi di qualità e snellimento delle procedure burocratiche a favore di un rapporto più diretto e semplice tra ente pubblico e cittadino. Altri due punti considerati chiave dalla Field sono l’Agenda Digitale locale e l’applicazione del piano eGov 2012, con la firma digitale e il nuovo Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD). In questo modo è possibile portare in esecuzione i processi di  modernizzazione e digitalizzazione della PA, da un livello centrale ad un locale, consentendo la riorganizzazione delle pubbliche amministrazioni attraverso l’istituzione di un ufficio unico per le attività di informazione e comunicazione tecnologica (ICT), la razionalizzazione organizzativa e informatica dei procedimenti, l’introduzione del protocollo informatico e del fascicolo elettronico; a cui segue l’attuazione dei processi di semplificazione dei rapporti con i cittadini e con le imprese attraverso l’introduzione di forme di pagamenti informatici, lo scambio di dati tra imprese e PA, la diffusione e l’uso della posta elettronica certificata (PEC), l’accesso ai servizi in rete, l’utilizzo della firma digitale, la dematerializzazione dei documenti e l’arricchimento dei contenuti dei siti istituzionali in termini di trasparenza.

 

Tramite le unioni di comuni – ha spiegato Antonio Gentile, Sottosegretario per l’economia e finanze – si avrà la possibilità per gli enti pubblici locali di svolgere un ruolo nuovo nel processo di decentramento amministrativo e nell’attuazione della delega fiscale. I comuni in tal modo incasseranno il 100% delle imposte, con la conseguente possibilità di investire più risorse sul territorio e di dare il via a nuove forme di sinergia tra pubblico e privato per lo sviluppo dell’economica locale. A tale ruolo si affiancherà anche il lavoro della Banca del Mezzogiorno che entro gennaio 2012 aprirà i suoi primi 250 sportelli, sostenendo così concretamente i nuovi piani di sviluppo a favore dell’imprenditoria regionale e locale, provvedendo ad abbassare il costo del denaro“.

 

La riforma non determinerà la perdita ne dell’identità culturale ne di quella politica – ha assicurato l’On. Raffaele Volpi, Commissione Affari Costituzionali Presidenza del Consiglio e Interni – ma al contrario consentirà di valorizzare maggiormente il territorio e le sue risorse, condividendo sforzi e risultati in nome di prolifiche sinergie amministrative e imprenditoriali, con la possibilità di aumentare il peso della rappresentanza e il valore dell’impresa, grazie a nuovi strumenti di credito e micro credito e più efficaci politiche di sviluppo“. Sull’elemento innovazione tecnologica è tornato Aleardo Furlani, Coordinatore Progetto CEMSDI, che vede in queste unioni di comuni la possibilità di realizzare vere e proprie smart city, centri di innovazione al servizio di cittadini, imprese e amministrazioni locali. All’interno dell’Agenda Digitale Europea, infatti, si è voluto sviluppare il tema dellinclusive eGovernance, dove il target sono i funzionari pubblici coinvolti in prima linea nella fornitura di servizi a cittadini e imprese. Obiettivo del programma europeo è quindi implementare l’Agenda Digitale Locale per le piccole comunità, colmando il divario digitale, in modo da poter rendere più efficienti i servizi della PA e questo è possibile creando ambienti formativi e performativi grazie a più reti di funzionari pubblici esperti di eGov che fungano da intermediari tra enti pubblici. L’Agenda Digitale Locale è lo strumento assunto dalla Unione Europea per la diffusione dell’eGovernment nel continente, elaborato per rinforzare il percorso verso la società della conoscenza, pensato per superare i limiti sin qui avuti dalle politiche dell’innovazione nella Pubblica Amministrazione. Si tratta quindi di una buona occasione per i comuni nell’ambito territoriale nazionale di fare il punto sulla situazione al fine di acquisire una capacità di visione cooperativa per favorire con la nuova dimensione una buona evoluzione degli interventi più innovativi a favore di cittadini ed imprese.

 

Buone pratiche da valutare e da affinare, per renderle modelli esportabili ed utilizzabili non solo in Italia, ma in tutta Europa. Questo il pensiero anche dell’On. Alberto Sarra, Sottosegretario Riforme, Regione Calabria, che vede in questa riforma: “Una grande occasione per liberare risorse nuove da investire nel mondo del lavoro previa una riduzione dei costi, spesso inutili, sostenuti dagli enti locali“. La Calabria, ha evidenziato Andrea Di Sorte, Presidenza Assemblea di ANCI Giovane, risulta in tale processo di mutamento dell’assetto della Pubblica Amministrazione locale: “Una regione modello, con 11 unioni di municipalità realizzate che hanno coinvolto 54 comuni, di cui 47 piccoli comuni e una popolazione interessata di circa 155 mila abitanti. Da un punto di vista economico, invece, sono oltre 12 mila le imprese coinvolte, prova che le amministrazioni devono procedere su questa strada, che rappresenta in Calabria e in altre regioni virtuose un percorso efficace in vista di una maggiore partecipazione dei cittadini ai processi decisionali delle municipalità. La stessa politica – ha evidenziato Di Sorte – trova in questa fase di cambiamento nuova linfa e slancio, con la presenza di giovani pronti ad impegnarsi per la valorizzazione dei territori“.

 

A conclusione della conferenza è intervento l’On. Mario Valducci, Presidente Commissione Trasporti della Camera dei Deputati, che ha avuto parole di elogio per questa azione del Governo e per i risultati che l’unione dei comuni garantiranno al sistema Paese: “Un processo reso ancora più sicuro da una tempistica certa e dall’obbligatorietà del processo. Un grande cambiamento che, come avete più volte sottolineato, consentirà ai governi locali di risparmiare risorse e valorizzare maggiormente quelle ricavate da una gestione finanziaria semplificata e tesa all’ottimizzazione del tessuto economico locale. Un’innovativa sussidiarietà orizzontale e verticale in cui anche le aziende pubbliche trovano posto in un processo di rivitalizzazione del mercato assieme al mondo dell’imprenditoria privata“. Al termine della Conferenza è stata ratificata alla presenza del presidente Barile, del senatore Caligiuri e del presidente Valducci, l’adesione ufficiale della Field al CEMSDI (Civil-servants Empowerment for Multi-media Service Delivery ICT-enabled), progetto europeo coordinato da INNOVA S.p.A., che mira a formare amministratori e tecnici di comunità locali (pubbliche amministrazioni, anche in forma associata) per la gestione e l’utilizzo delle ICT ((Information and Communication Technologies) nel governo del territorio e dei servizi pubblici (eGovernment).

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