Video online: è iniziata l’era del ‘Post Pc’. Per il 53% degli americani lo streaming si fa da Tv, smartphone e tablet

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La società di ricerche Sandvine suggerisce agli Isp di calcolare le bollette non sul consumo di banda passante ma su fasce orarie.

Stati Uniti


Streaming on tablet

In America del Nord, più della metà dello streaming viene effettuato da console di videogame, smartphone o decoder collegati al televisore. E’ quanto afferma un Report realizzato dall’azienda specializzata Sandvine, che relega il computer a una posizione del tutto secondaria rispetto agli altri dispositivi. Stando ai dati raccolti, il video streaming è in forte aumento nelle ore in cui la televisione registra il maggiore ascolto, vale a dire tra le 19 e le 22.

 

La visione online di contenuti di entertainment su siti come Netflix, YouTube o Hulu, rappresenta ormai il 60% della banda passante usata la sera in America.

Sicuramente un numero crescente di persone guardano contenuti online in tempo reale, ma sempre meno lo fanno dal proprio computer, sottolinea lo Studio che evoca l’inizio di una nuova era, quella del cosiddetto ‘post Pc’.

La maggior parte dello streaming in tempo reale (55%) viene effettuato da console, set-top box e da dispositivi mobili come smartphone o tablet, che ormai hanno superato i computer (45%).

 

“Con tutti gli schermi disponibili in una casa – evidenzia il Report – è facile immaginare che lo streaming avvenga contemporaneamente da più device: qualcuno, per esempio, guarda un film in alta definizione su Netflix mentre qualcun altro vede clip su YouTube dal proprio tablet”.

Questo flusso crescente ha il potere di “interferire in modo significativo” con internet e diventa una sfida per gli ISP che, secondo i ricercatori, non dovrebbero più fatturare l’ammontare della banda passante usata dagli utenti, ma piuttosto applicare tariffe orarie.