Beauty contest: il Ministero conferma, TivuItalia e anche D-Box escluse dalla gara

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Confermato anche che TI Media è l’unico operatore ad aver fatto domanda per il lotto C (DVB-H e DVB-T2).

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Il ministero dello Sviluppo economico ha terminato la fase di apertura delle buste contenenti le domande degli operatori per l’accesso al beauty contest, la gara gratuita per l’assegnazione di sei multiplex del digitale terrestre.

Oltre a Tivitalia, come Key4biz aveva già anticipato (Leggi Articolo), è stata esclusa D-Box.

 

I soggetti ammessi, afferma una nota del Ministero dello Sviluppo economico, sono 8: Canale Italia (lotti A2 e A3); Telecom Italia Media Broadcasting (lotti B1, B2 e C1); Elettronica Industriale (lotti B1 e B2); Sky Italia (lotto A2); Prima Tv (lotti A2 e A3); Europa Way (lotto A1); 3lettronica Industriale (lotto A2); Rai (lotti B1 e B2).

 

Come si prevedeva (Leggi Articolo Key4biz), TI Media è stato l’unico broadcaster a presentare domanda per il lotto C, ovvero quello relativo alla Tv mobile (DVB-H) o allo standard DVB-T2, tecnologia che consente una maggiore ampiezza di banda ma soprattutto la trasmissione in alta definizione. Standard al quale s’è convertita anche la Francia (Leggi Articolo Key4biz).

 

Per quanto riguarda il caso di Tivuitalia, pare che la Commissione esaminatrice che fa capo al Ministero per lo Sviluppo Economico, composta da Giorgio d’Amato, Vincenzo Franceschelli e Francesco Troisi, avrebbe rilevato che non sussistevano le due garanzie di fideiussione necessarie per poter accedere alla gara, così come previsto dal Bando emesso il 12 agosto 2011 e chiuso il 6 settembre scorso (Leggi Articolo Key4biz). 

 

La società, controllata da Screen Service, ha già impugnato il Bando (Leggi Articolo Key4biz), davanti al Tar del Lazio perché ritenuto lesivo dei principi del pluralismo e della libera concorrenza del mercato della radiodiffusione. La formulazione del Bando del Ministero dello Sviluppo Economico, secondo il gruppo, non favorisce l’apertura del settore televisivo nazionale a soggetti nuovi entranti, tutelando quindi i soggetti già titolari di più reti televisive nazionali.