BBC: 2000 licenziamenti per rispettare il Piano di austerity del governo

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Ma il Dg Mark Thompson avverte che altri tagli al budget comprometterebbero la qualità del servizio della prima Tv pubblica del mondo.

Gran Bretagna


BBC

Anche la BBC è caduta sotto la scure della crisi economica. La prima TV pubblica del mondo ha annunciato un nuovo piano che consentirà di risparmiare il 20% ma che vorrà anche dire mandare a casa 2 mila dipendenti entro il 2017.

Dopo una consultazione interna durata nove mesi, il Direttore generale del gruppo Mark Thompson ha illustrato, con dovizia di dettagli, le misure atte a consentire una riduzione delle spese annue di 670 milioni di sterline (777 mln di euro).

Il piano, battezzato ‘Priorità alla qualità‘ (Delivering Quality First), esclude la cancellazione di catene radiofoniche o televisive, mentre prevede sinergie di mezzi, delocalizzazione degli impianti e riduzione del budget per eventi sportivi (-5%), per continuare ad assicurare qualità, creatività ed eccellenza editoriale.

 

Tali annunci sono stati tuttavia accompagnati da un avvertimento: “E’ l’ultima volta che la BBC può permettersi tagli simili senza perdere la qualità del proprio servizio“, ha detto Thompson senza mezzi termini.

“Dovremmo essere in grado di fornire un servizio pubblico dannatamente buono con 3 miliardi e mezzo di sterline l’anno”, aveva recentemente tuonato il chairman della BBC Trust Lord Christopher Pattern.

“Distruggono posti di lavoro e distruggono anche la BBC“, ha replicato Gerry Morrisey, segretario generale del BECTU , il sindacato dei dipendenti della televisione, del cinema e del teatro.

 

La Tv pubblica intende mettere in vendita anche i propri uffici di White City, nella parte ovest di Londra, per cui la squadra di calcio del Chelsea ha già mostrato forte interesse.

Da sempre accusata di una gestione dispendiosa, pubblica ormai con regolarità, in forma anonima, gli stipendi dei dirigenti (già ridotti del 25%) e anche l’elenco dettagliato delle loro spese (ristoranti, parcheggi …).

 

I tagli sono la diretta conseguenza delle disposizioni del governo di David Cameron che nel 2010, nell’ambito del piano di austerità adottato per risanare le casse dello Stato, ha congelato i finanziamenti della Tv pubblica e bloccato per sei anni il canone – una manna da 4 miliardi di euro l’anno – a 145,5 sterline (166 euro) a famiglia. In questo arco di tempo, la BBC vedrà dunque ridursi le entrate di 384 milioni di euro l’anno (Leggi Articolo Key4biz).

Lo scorso anno, il budget del settore interno è stato ridotto del 25% con soddisfazione di alcuni media nazionali, come BSkyB o ITV, che hanno sempre denunciato la “concorrenza sleale” del gigante pubblico super-sovvenzionato.

 

La BBC impiega 22.899 addetti al mondo e conta 8 canali tv nazionali, 54 radio, un sito Internet e un servizio mondiale in 32 lingue per 150 milioni di ascoltatori.

A gennaio è stata annunciata l’eliminazione di notiziari in 5 lingue straniere, di altri 7 servizi di informazione radiofonica e il licenziamento di circa 650 dipendenti.