Mipcom: le star del cinema si buttano nella televisione. Il piccolo schermo per uscire dalla crisi?

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A Cannes le major del cinema hanno presentato le nuove serie per la Tv. Grande attesa per ‘Smash’ di Steven Spielberg.

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Smash

Si chiude oggi a Cannes il Mipcom, il più importante mercato internazionale per i produttori, realizzatori e attori della settima arte che sono venuti in massa a presentare le più belle serie della stagione e altri progetti televisivi.

Il mondo del cinema e le sue star amano sempre più la televisione. Sembra essere questa la riflessione che circola in questi giorni a Cannes.

 

Miramax, casa di produzione di ‘Pulp Fiction’, ha cominciato a muovere i suoi primi passi per vendere il proprio catalogo ai canali Tv ma anche alle nuove piattaforme di distribuzione.

C’è molta attesa anche la serissima Werner Herzog (Il cattivo tenente) che presenterà un nuovo documentario, coprodotto con la tedesca ZDF, ‘Into the Abyss’ dedicato ai condannati a morte americani. Ma lunedì sera la scena è stata dominata da Disney, che ha presentato l’anteprima mondiale di ‘Missing’, una serie poliziesca ambita da M6 e TF1, il cui protagonista è Ashley Judd, più noto per il suo ruolo in ‘Heat’.

 

Anche Eddie Izzard, (Ocean’s Twelve e 13 ma anche Operazione Valchiria) difenderà una nuova isola del tesoro prodotta dalla britannica RHI Entertainment. In questa nuova versione, già comprata da Sky1 in Inghilterra, si affiancheranno anche Elijah Wood (Il Signore degli Anelli) e Donald Sutherland (Orgoglio e Pregiudizio).

Il figlio di quest’ultimo, Kiefer Sutherland, più conosciuto per la sua parte in ’24’ e attore di punta in ‘Melancholia’ di Lars von Trier, ha già firmato un contratto con Fox per ‘Touch’, inventato dal creatore di ‘Heroes’, che ancora nessuno ha potuto vedere.

NBC non ha ancora lanciato ‘Smash’, una produzione di Steven Spielberg che qualcuno ha definito ‘il nuovo Glee’, già promesso a TF1.  

 

Serie prestigiose ma anche tante commedie hanno ridato colore al Mipcom che aveva sofferto pesantemente la crisi del 2008 e lo sciopero dei creatori americani di due anni fa.

 

Alle produzioni degli studios americani si aggiungono quelle delle società europee, in particolare Death in Paradise, coprodotta da BBC e France Télévisions.

Bertrand Villegas, che dirige il WIT, osservatorio internazionale delle tendenze e dei programmi audiovisivi, ha commentato che oggi le emittenti non si accontentano più delle serie americane ma stanno allargando le loro fonti di approvvigionamento ad altre realtà.