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Tariffe di terminazione. Parlamentari PDL scrivono all’Agcom: ‘No a taglio dei prezzi o investimenti a rischio’

Italia


Le tariffe di terminazione, ossia il servizio grazie al quale un operatore “consegna” la chiamata ad un proprio cliente quando questa arriva dalla rete di un altro operatore, sono al centro di una lettera inviata dai parlamentari PDL Giorgio Stracquadanio, Giorgio Lainati, Isabella Bertolini, Amato Berardi, Gabriella Giammanco e Michele Traversa, i quali chiedono una rivalutazione della recente delibera Agcom che non permetterebbe agli operatori di ridefinire in tempi brevi i piani di investimenti già programmati e soprattutto non permetterebbe di sopperire ai costi dei piani già avviati.

 

 

 

Camera dei Deputati

Spett.Le Autorità per le Garanzie delle Comunicazioni

c.a Presidente Dott. Corrado Calabrò

e p.c.

Cons. Nicola D’Angelo

Prof. Stefano Mannoni

Sen. Roberto Napoli

On. Enzo Savarese

 

Oggetto: Innovazione e investimenti telefonici

Egregio Presidente,

 

Recentemente la Sua spettabile Autorità ha approvato il provvedimento che ha definito le procedure per  l’assegnazione delle frequenze del dividendo digitale televisivo e delle altre frequenze disponibili per sistemi mobili a banda larga sottoposto a consultazione pubblica con la delibera n. 127/11/CONS del 23 marzo 2011.

L’incasso derivante da tale gara è stato di quasi 4 miliardi di euro di investimento sin qui effettuati da parte degli operatori.

Come lei stesso ha evidenziato, quest’asta, consentirà all’Italia di consolidare la leadership europea nella larga banda mobile, e permetterà agli utenti finali di avere accesso ad internet in larga banda mobile con velocità fino a 100 Mbit. Concordiamo, inoltre, con Lei nel ritenere che le norme adottate oggi danno un

significativo contributo allo sviluppo degli investimenti in uno dei più importanti settori della nostra economia e al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda Digitale.

 

L’economia mondiale in generale e quella Italiana in particolare stanno affrontando, come noto, uno dei periodi più difficili degli ultimi tempi. Da sempre il settore delle comunicazioni elettroniche, ha garantito sviluppo e innovazione al nostro Paese, con un investimento complessivo annuo di circa 7 miliardi di euro.

 

La richiesta di ingenti investimenti nel settore telefonico e la difficile situazione economica del Paese crea pertanto delle preoccupazioni rispetto alla recente delibera AGCOM, avente ad oggetto il mercato delle tariffe di terminazione, che risulterebbe un’ulteriore forma di richiesta di investimento anticipata, considerato che l’analisi di revisione in corso comporterebbe la necessità per gli operatori di adattarsi con netto anticipo al nuovo percorso tariffario volto a ridurre il costo di ingresso per il transito delle telefonate sulla rete di un altro operatore mobile già a partire dal gennaio 2012.

 

Il tema delle tariffe di terminazione riveste da sempre particolare rilevanza per tutti gli operatori, rappresentando una delle voci di ricavo indispensabili alla remunerazione dei costi del servizio. Si teme infatti che riducendo tale voce, i ricavi degli operatori saranno notevolmente ridotti e quindi di conseguenza anche la loro capacità di investimento. Va evidenziato che si teme anche che la misura in questione introduca un elevato grado di incertezza sul fronte dell’utenza che si vuole sempre tutelare. Da quanto conosciuto i prezzi dei servizi per i clienti italiani risultano essere tra i più bassi rispetto agli altri paesi europei e tale procedura volta a ridurre ulteriormente questa voce di ricavo, qualora non garantisse la necessaria remunerazione dei relativi costi agli operatori potrebbe elevare il rischio di ripercussione in senso negativo sui consumatori, senza che a ciò sia collegato alcun concreto beneficio a loro vantaggio.

 

Alla luce di queste problematiche, si vorrebbe invitare la Spettabile Autorità a rivalutare quanto proposto, poiché si rileva che tale decisione non permetterebbe agli operatori di ridefinire in tempi brevi i piani di investimenti già programmati e soprattutto non permetterebbe di sopperire ai costi dei piani già avviati, si invita inoltre a tenere inalterato il piano tariffario fino a luglio 2012, secondo quanto già stabilito nella precedente delibera del 2008 mantenendo il periodo temporale di riferimento 2012-15 con riduzione annue più graduali rispetto a quelle proposte.

Auspicando un Suo ulteriore approfondimento sul tema fondamentale per il settore delle telecomunicazioni  e per gli investimenti futuri del Paese e nel ringraziarLa per la disponibilità ed attenzione, le porgiamo cordiali saluti.

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