Musica online: Rhapsody compra Napster per non soccombere all’avanzata di Spotify e Pandora

di |

Un accordo per non ‘spegnere’ la musica di due dei nomi che hanno caratterizzato i primi passi della musica digitale. Il marchio Napster, probabilmente sparirà dalla scena.

Stati Uniti


Napster

Rhapsody, il servizio musicale di RealNetworks, acquisterà Napster e procederà alla fusione delle due piattaforme che hanno fatto la storia della musica sul web. La società non ha reso noto quanto pagherà per portare a casa Napster, che dopo varie vicissitudini è stato acquistato nel 2008 da Best Buy per 121 milioni di dollari.

Quel che è certo è che non si tratta di un matrimonio d’amore, quanto del tentativo di non soccombere di fronte all’avanzata dei nuovi protagonisti della musica online: di Spotify – che dalla Svezia (dove nasce nel 2006) ha fatto il suo ingresso quest’anno negli Usa e ha siglato un accordo niente meno che col re dei social network, Facebook – e Pandora, la radio in streaming che si è addirittura quotata in Borsa, pur non avendo un chiaro business model alle spalle.

 

“E’ un mercato in cui o ci si ingrandisce o si sparisce e quindi ci concentriamo sull’espansione duratura della società”, ha spiegato il presidente di Rhapsody, Jon Irwin, in un comunicato.

Un accordo per non ‘spegnere’ la musica, quindi, che andrà a legare due dei nomi che hanno caratterizzato i primi passi della musica digitale, anche se il marchio Napster, probabilmente sparirà dalla scena.

La transazione dovrebbe chiudersi entro novembre e implicare, infatti, la scomparsa del marchio di quello che è stato il pioniere dello scambio di file musicali sul web e che non pochi problemi ha creato a suo tempo ai suoi ideatori, Shawn Fanning e Sean Parker (quest’ultimo divenne poi uno dei primi dirigenti di Facebook).

La società, creata nel 1999 sotto forma di servizio P2P è stata costretta a chiudere sotto il peso della miriade di cause intentate dalle major americane. che la incolpavano di tutti i mali dell’industria discografica.

Oggi si è convertita in servizio in abbonamento e offre musica in streaming negli Usa, in Gran Bretagna e Germania, con un catalogo di circa 20 milioni di brani.

 

Rhapsody dispone attualmente di un catalogo di oltre 12 milioni di brani e conta circa 800 mila utenti paganti. Non si hanno invece cifre aggiornate sugli abbonati di Napster, che nel 2008, quando venne acquisito da Best Buy, ne contava circa 700 mila. Anche se oggi saranno molti di meno, l’acquisizione dovrebbe consentire a Rhapsody di superare il milione di utenti e di “sviluppare la propria offerta sul mercato in crescita della musica on demand”, ha aggiunto Irwin.

“Napster e i suoi abbonati rappresentano un valore concreto, iscrivendosi nella nostra strategia di sviluppo attraverso l’acquisizione degli abbonati e accordi di distribuzione”, ha concluso.