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Groupon cerca di fronteggiare la crisi e si lancia nell’eCommerce via eMail

Stati Uniti


Cambi strategici per Groupon che, per fronteggiare la crisi e il ribasso delle entrate, lancerà una piattaforma per l’eCommerce per concorrere direttamente con operatori come Amazon, Wal-Mart e Best Buy. Del resto anche Amazon, impegnata nella diversificazione delle proprie entrate, ha recentemente investito 175 milioni di dollari in LivingSocial, il maggior competitor di Groupon.

 

Quest’ultima, specializzata negli acquisti di gruppo online a prezzo scontato, ha inviato in questi giorni delle eMail commerciali a un ristretto numero di abbonati americani, 134 per l’esattezza, proponendo l’acquisto di alcuni prodotti a basso prezzo.

Un insider avrebbe rivelato che la prima eMail offriva casse per iPhone e Ipod al prezzo di 40 dollari; un televisore LED in alta definizione a 440 dollari; un asciugacapelli ionico a 69 dollari. Il nuovo servizio è stato lanciato sotto la voce ‘Groupon Goods‘.

 

Secondo alcune fonti, il sito starebbe per avviare un nuovo business riguardante appunto la vendita di beni online, solo per corrispondenza. O almeno così sembra dalle sue prime mosse visto che non si poggia ancora su un apposito sito. Il gruppo ha inoltre pubblicato una pagina di FAQ per spiegare in cosa consiste il nuovo servizio.

 

Già la scorsa settimana era stata presentata agli utenti un’offerta di questo tipo, che però non riportava ancora la dicitura ‘Groupon Goods’. Stando a queste fonti, l’ultima eMail inviata dalla società avrebbe riscosso un buon successo.

 

L’ex cofondatore di Citydeal, Rajen Ruparell, dovrebbe essere messo a capo della nuova attività.

 

E sempre nel tentativo di attirare nuovi clienti, Groupon ha lanciato una sorta di raccolta punti, Groupon Rewards, che consentirà all’utente che raggiunge una certa soglia di acquisti di ricevere sconti fino all’80%.

 

La notizia riflette un cambiamento maggiore nella strategia di Groupon, stimata in 20 miliardi di dollari, che questa settimana è stata costretta a rivedere al ribasso le previsioni di revenue mentre resta ancora in sospeso l’Ipo, che probabilmente slitterà a fine anno (Leggi Articolo Key4biz).

 

A questo bisogna aggiungere che, su espressa richiesta della SEC, Groupon ha dovuto apportare delle modifiche ai criteri usati per contabilizzare le entrate che avevano dato un’immagine falsata della società.

La società ha così rivisto il fatturato 2010 a 313 milioni di dollari, invece che a 713 milioni come precedentemente annunciato. Mentre gli obiettivi per il 2011 si fermano a 688 milioni contro gli 1,52 miliardi di dollari fissati fino a oggi.

Questa revisione, giustificata come ‘errore nella presentazione’ delle cifre, potrebbe avere forti effetti negativi sui potenziali investitori.

Senza tralasciare che giusto alcuni giorni fa, l’Autorità di Borsa ha richiamato l’azienda perché alcuni manager avevano fatto circolare notizie finanziarie molto incoraggianti su Groupon, cosa vietata dalle regole SEC prima di un’Ipo.

 

Nell’agitazione di queste ultime settimane, anche la direttrice operativa Margo Georgiadis ha lasciato la compagnia, dopo solo 5 mesi di lavoro, per rientrare nuovamente in Google e occuparsi della fusione con Motorola Mobility.

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