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Crisi economica: broadcasters e telcos le prime vittime a vantaggio dei servizi degli OTT

Stati Uniti


Broadcaster e telcos sono alle prese con una grave crisi determinata dall’aumento dei costi. Secondo Graig Moffett, analista di Bernstein Research, il fenomeno del cord-cutting è in larga parte determinato dall’aumento della disoccupazione e dal ribasso dei redditi.

Gli abbonamenti per i servizi televisivi di Comcast e per quelli di telefonia di AT&T diventano, per esempio, ogni giorno più costosi, mentre gli americani vorrebbero spendere meno.

 

“Il costo medio degli abbonamenti alla TV via cavo è salito del 29% dal 2006 a oggi, nonostante gli stipendi siano in realtà diminuiti“, ha commentato l’analista.

Il 60% delle famiglie americane guadagna meno di 62 mila dollari l’anno.

“La pay-Tv rischia di diventare un lusso che la maggior parte degli utenti americani non può permettersi”.

Questo resta il trend attuale sebbene siano tanti gli utenti con reddito medio-alto ad acquistare gli smartphone e i pacchetti dati per poter accedere a tutti i servizi disponibili.  

 

Oggi i consumatori tendono, quindi, a rivolgersi sempre più ai servizi video offerti dagli OTT e ai cellulari prepagati.

Una situazione destinata a peggiorare, ha sottolineato Moffett, considerati i tagli previsti dallo Stato all’assistenza sociale e l’aumento dei prezzi di beni primari come cibo e abbigliamento.

 

Tutto questo non farà che incrementare il fenomeno già in atto del cord-cutting (Leggi Articolo Key4biz). E Bernstein Research non è l’unica società a rimarcarlo. Park Associate in un recente Report ha indicato la tendenza dei consumatori a rivolgersi sempre meno ai servizi offerti dalla pay-Tv a vantaggio di quelli offerti dagli OTT.

Ciò significa, in altre parole, che gli operatori televisivi e tlc dovranno adottare nuovi modelli di business e strategie per restare competitivi sul mercato.

 

“Entro il 1015, gli utenti dell’America del Nord e dell’Europa occidentale spenderanno in totale 16 milioni per accedere ai video online”, ha spiegato Kurt Scherf, vicepresidente e analista di Park Associates. “Queste nuove tendenze stanno mutando profondamente la modalità di distribuzione e fruizione dei contenuti “.

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