Dtt: le regioni interessate al prossimo switch-off chiedono al governo aiuto per rendere il passaggio meno traumatico

di |

Tra le questioni segnalate: difficoltà olografiche, interferenze del segnale, problema degli anziani e delle famiglie disagiate oltre che gli investimenti per convertire i ripetitori.

Italia


Ripetitori DTT

Il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, ha chiesto, con una lettera, l’intervento del Ministro per lo Sviluppo economico, Paolo Romani, per rendere meno traumatico il passaggio al digitale terrestre, evitando lo spegnimento del segnale televisivo in vaste aree. Burlando è preoccupato per il prossimo switch-off della Regione che partirebbe il 10 ottobre per concludersi il 2 dicembre.

Ha così invitato il Ministro a intervenire, adottando ogni azione che renda meno problematica questa transizione, in una regione montuosa e piena di ripetitori tv come è appunto la Liguria.

 

I timori riguardano la particolare orografia della Liguria e la presenza di 355 impianti di trasmissione realizzati dai Comuni e dalle Comunità Montane che avevano evidenziato, già con l’analogico, l’assenza di ricezione del segnale, soprattutto nelle piccole vallate. (Leggi Articolo Key4biz)

 

La  giunta regionale umbra ha invece dato l’OK al piano dell’Agcom per l’assegnazione delle frequenze per la trasmissione su digitale terrestre in Umbria, Liguria, Toscana, Marche e provincia di Viterbo, che prevede 29 frequenze di cui 18 destinate alle emittenti locali.

In queste settimane la Regione sta verificando tutte le postazioni e i siti elencati per controllare la razionalità e compatibilità, sia tecnica che amministrativa, per evitare possibili inquinamenti del segnale. Il parere definitivo sarà, quindi, espresso quando saranno terminate queste verifiche. Lo switch-off dell’Umbria è previsto tra il 3 novembre e 2 dicembre.

 

Dal 7 novembre al 2 dicembre toccherà alla Toscana. La giunta regionale ha tentato di rallentare i tempi chiedendo al governo una proroga senza ottenerla.

“Ci sono almeno 60 comuni su 287 che rischiano di non vedere più nulla“, ha indicato Oreste Giurlani, presidente dell’Unione delle comunità montane. Posti dove bisognerà adeguare i ripetitori per renderli idonei a recepire il segnale digitale ma ci vorranno circa 20 mila euro per ogni impianto.

Non si tratta solo di una questione tecnica, però, fa notare Giurlani. “Dobbiamo considerare il problema degli anziani, che rappresentano la fetta più grossa del pubblico televisivo e che hanno difficoltà a capire il cambiamento, anche là dove la copertura digitale già funziona. Senza contare le fasce deboli della popolazione come le famiglie disagiate o quelle che abitano nelle case popolari: i condomini spesso non sono attrezzati per ricevere il segnale. Nella stessa Firenze potrebbero esserci anche centomila persone in questa situazione”.

 

La Regione ha preparato una legge speciale per prevenire i disagi dei cittadini e dare una mano alle piccole emittenti locali che è stata approvata martedì dall’intero Consiglio.

Sarebbe stato meglio attendere il 2012, come previsto inizialmente dal ministero“, ha dichiarato Nicola Danti presidente della commissione Cultura, “ma dobbiamo essere comunque pronti a sostenere l’intero mondo toscano interessato, emittenti, enti locali e cittadini, dinanzi a un passaggio che sarà epocale“. Per la copertura finanziaria della legge è prevista la cifra complessiva di 1 milione e 50.000 euro per il 2011.

 

Dalle Marche, parere negativo al Piano nazionale di assegnazione delle frequenze per la DTT che “penalizza le emittenti locali marchigiane a causa delle interferenze con i paesi esteri”. E’ quanto il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, ha scritto in una lettera al Ministro Romani, inviata per conoscenza anche al presidente Agcom, Corrado Calabrò.