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LG Electronics sfida Samsung: nel 2012 top-seller di televisori 3D?

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La tecnologia 3D sarà centrale nella strategia futura di LG Electronics che sta lavorando ad alcuni progetti volti a rafforzare la sua presenza sul mercato mondiale dei televisori.

L’obiettivo è di quintuplicare la quantità di dispositivi venduti entro la fine dell’anno e avviare una campagna promozionale ferrata sugli ultimi prodotti.

Per fine dicembre, secondo Lee Kwan-Sup, direttore marketing della divisione Home Entertainment di LG, la società dovrebbe raggiungere una quota di mercato del 20%, quasi il 4% in più rispetto all’inizio dell’anno.

La società coreana mira a sorpassare Samsung Electronics per diventare il primo top seller del mondo di 3DTV, il tutto entro il prossimo anno.

LG ha inoltre confermato che nel 2012 circa il 70% delle TV vendute saranno compatibili con il 3D. il gruppo prevede anche di lanciare un nuovo televisore con tecnologia LED organica

“Se riusciremo a spingere il nuovo prodotto sul mercato – ha detto ancora Kwan-Sup – potremo sicuramente diventare dei trend-setter e degli innovatori di questo settore. Siamo convinti di potercela fare e per questo continueremo a concentrarci sulla tecnologia 3D”

Sul mercato dei televisori un altro grosso nome cerca nuove vie per il successo. Si tratta di Panasonic che, per la fine dell’anno, punta a raggiungere la soglia del 10% del mercato indiano dei televisori a schermo piatto. Attualmente è al 6-7%.

Daizo Ito, il Presidente di Panasonic India, ha infatti dichiarato di aver previsto un budget da investire in marketing per la stagione che inizia con la Festa Onam in Kerala, grazie alla quale spera di incrementare le vendite degli apparecchi televisivi.

Per quanto riguarda la concorrenza, la società ha detto che non risentirà dell’arrivo della Japan Display, la joint-venture costituita da Sony, Toshiba e Hitachi per la produzione di schermi LCD destinati a smartphone e tablet (Leggi Articolo Key4biz).

Il 70% di questa nuova società è di Innovation Network Corp, di proprietà del governo giapponese. Il restante 30% è diviso tra le tre società dell’elettronica.

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