Pirateria: Hotfile perde la battaglia legale contro le major di Hollywood. Dovrà fornire gli indirizzi IP dei propri utenti

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Il downloading diretto è nel mirino degli aventi diritto perché si sta sempre più affermando come veicolo privilegiato per la pirateria online.

Stati Uniti


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Importante vittoria per gli studios hollywoodiani, rappresentati dalla MPAA (Motion picture association of America) contro il servizio di downloading diretto Hotfile.

Un tribunale di Miami ha infatti ordinato alla web company di fornire alle società cinematografiche tutte le informazioni in suo possesso riguardanti i file e gli utenti del proprio servizio, e anche dei partner retribuiti.

Hotfile consente il downloading diretto come Rapidshare, Megaupload o Mediafire: gli utenti possono caricare file che potranno poi essere direttamente scaricabili anonimamente da tutti dai server della società. Previste anche ricompense economiche per gli utenti più attivi.

Per gli studios si tratta di un sistema che invita alla pirateria. Accusano quindi Hotfile di non impedire la presenza di opere protette da diritto d’autore sui propri server e di aver costruito il proprio successo sfruttando il downloading illegale.

Il tribunale di Miami ha dato ragione alle major del cinema, che adesso potranno conoscere gli indirizzi IP degli utenti, anche quelli non americani, che hanno scaricato o messo online file su Hotfile, verificare la natura di questi file, come anche le ricompense versate ai contributori più importanti.

Il giudice ha tuttavia respinto la richiesta di poter accedere al codice sorgente dei software di Hotfile, ritenendola non necessaria.

Le major intendono usare questa mole di materiale per dimostrare che la maggior parte dei file presenti sui server di Hotfile sono illegali ed è proprio su questo che regge il modello economico della società. Questo permetterebbe agli studios di aggirare il Digital Millenium Act, secondo il quale i provider non sono tenuti a filtrare preventivamente i contenuti messi in rete, ottenendo il divieto puro e semplice del servizio.

Una volta entrati in possesso dei dati, gli studios potrebbero anche decidere di usarli per aprire procedure legali contro gli utenti, in particolare sul territorio americano.

Il downloading diretto è nel mirino dei possessori di diritti d’autore, visto che si tratta di servizi che si stanno sempre più imponendo come veicolo privilegiato del downloading illegale.

Si usano più facilmente delle reti P2p e sono più difficili da tenere sotto controllo. Da due anni a questa parte stanno registrando una crescita significativa, specie in Francia dopo che è stata adottata la legge Hadopi contro la pirateria online.