Libia: ecco i nomi delle aziende straniere che aiutavano Gheddafi a controllare internet

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Il colonnello libico aveva messo in piedi una centrale di monitoraggio, grazie all’aiuto di società straniere, che gli consentiva di spiare le attività online dei propri oppositori.

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Uno dei file sequestrati nella centrale libica

Una divisione del gruppo informatico francese Bull, Amesys, avrebbe aiutato il regime libico di Gheddafi a spiare i propri oppositori. Ad affermarlo è il Wall Street Journal nell’edizione odierna, che cita alcune fonti vicine al dossier.

Amesys, società specializzata nei sistemi di sicurezza e acquistata da Bull nel gennaio 2010, a fine 2009 ha dotato la centrale di monitoraggio del traffico internet di Tripoli di una serie di infrastrutture che consentono di controllare la rete.

All’inizio di quest’anno, i funzionari libici si sono nuovamente rivolti ad Amesys, ma anche ad altre società tra le quali una divisione dell’americana Boeing, Narus, specializzata nei software di protezione contro attacchi internet, per introdurre più sofisticati sistemi di ispezioni del web.

I controlli libici sono avvenuti soprattutto sui servizi VoIP di Skype, sui video pubblicati su YouTube e per evitare che gli oppositori usassero server proxy per mascherare le loro attività online.

La vendita di tecnologia usata per intercettare le comunicazioni è generalmente ammessa dalla legge libica.

La centrale di monitoraggio di Tripoli rientra in un più ampio sistema di controllo voluto dal colonnello Gheddafi per ‘spiare’ i propri nemici e Amesys, secondo le ultime rivelazioni, avrebbe fornito il sistema Eagle, che consente di seguire le attività online delle persone, soprattutto attraverso la loro posta elettronica.

Secondo il Wall Street Journal, pure la cinese ZTE, che produce infrastrutture tlc, ha venduto al regime libico le proprie tecnologie per operazioni di sorveglianza.

Bull ha rifiutato di rilasciare dichiarazioni sulla vicenda.

Oggi i ribelli libici hanno accusato l’Algeria di un atto di aggressione per aver accolto la moglie di Muammar Gheddafi e tre dei suoi figli, in un momento in cui non si sa ancora dove si trovi l’ex leader libico. Il ministero degli Esteri algerino ha confermato che la moglie di Gheddafi, Safia, la figlia Aisha e i figli Hannibal e Mohammed sono entrati nel paese africano nella mattinata di ieri.

Questo potrebbe creare tensioni diplomatiche mentre il Consiglio Nazionale Transitorio (Cnt) sta lavorando per consolidare la sua posizione come nuovo governo libico.

Un alto funzionario dei ribelli ha detto che il figlio Khamis, comandante delle forze speciali che difesero Tripoli, è stato ucciso negli scontri fuori Tripoli. Non è stato però possibile confermare la notizia.

Da quando i ribelli hanno conquistato Tripoli, facendo collassare una settimana fa il governo del Raìs dopo 42 anni di potere, non è ancora chiaro dove si nasconda l’ex leader libico.