Anonymous attacca la Polizia e annuncia pubblicazione di ‘rapporti e segreti’ del CNAIPIC

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La Polizia Postale ha fatto sapere di essere al lavoro per comprendere la reale portata dell'incursione e per accertare se e quali file siano stati effettivamente sottratti.

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Anonymous

“Oggi abbiamo ottenuto l’accesso al vaso di Pandora delle agenzie anticrimine Italiane e crediamo che questo sia l’inizio di una nuova era di butthurt per la possente Homeland Security Cyber Operation Unit in Europa”, Così i pirati informatici (o hacktivist come amano farsi chiamare) della community italiana di LulzSec – vicini al famigerato gruppo Anonymous – hanno avvisato della loro incursione nei database del CNAIPIC, il Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche.

 

“Questa è una prerelease, parte di una serie di dump che rilasceremo per rivelare alcuni fra i più importanti rapporti e segreti nelle Agenzie di law Enforcement Informatiche,e le loro pratiche illegali e amorali”, continua il post pubblicato sul sito anonops-ita.blogspot, che aggiunge “Queste release saranno pubblicate e tweettate da tutta la community LulzSec & Anonymous nella campagna AntiSec”.

L’operazione è stata battezzata  ‘Operation Italy‘ e gli hacker hanno annunciato di aver deciso di diffondere tutti i documenti del CNAIPIC: “Questa organizzazione corrotta ha ottenuto e raccolto le “prove” dalle proprietà sequestrate a innumerevoli sospetti operanti nel settore dell’informatica e le ha usate nell’arco di molti anni per compiere operazioni illegali con la cooperazione di agenzie di intelligence straniere e varie oligarchie per saziare la loro brama di potere e soldi, anziché usare i dati ottenuti per facilitare le inchieste/indagini in corso”, continua Lulzsec, sottolineando che verranno diffusi ‘innumerevoli file’, per un totale stimato di oltre 8Gb di dati.

“Per essere chiari TUTTI questi dati/documenti erano archiviati sui server del CNAIPIC, deputati a contenere le “prove” raccolte nelle analisi forensi. Tante persone sono in galera, in attesa di processo mentre il CNAIPIC usava impunemente alcuni dei dati nel grande gioco spionistico internazionale”, spiegano ancora, sottolineando che i  dati farebbero riferimento ai rapporti dell’Italia con Egitto, Australia, Russia, Ucraina, Bielorussia riferiti all’attività di diversi ministeri.

Secondo il sito de La Repubblica, tra i file trafugati vi sarebbero “documenti fotocopiati di individui d’origine medio-orientale, ricostruzioni dello scandalo Madoff, lettere ufficiali (in russo e in arabo) inviate a dirigenti di azienda e ministeri, piani di trivellazioni in Vietnam ad opera della Exxon”, e ancora “ricostruzioni di attacchi informatici contro la procura di Genova, contro la Bank Medici (indagata dall’Fbi per riciclaggio nell’ambito del caso Madoff) e contro le compagnie petrolifere come Petrovietnam e Gazprom. C’è anche un rapporto di un agente che mette in guardia da un tentativo di mandare offline il sito del Popolo della libertà, operazione a cui gli hacker hanno dato il nome in codice Killusconi”.

 

La Polizia Postale, dal canto suo, ha fatto sapere di essere al lavoro per comprendere la reale portata dell’incursione e per accertare se e quali file siano stati effettivamente sottratti.

Sono in corso, fanno sapere, “attente verifiche tecniche mirate ad accertare la reale portata degli eventi”.

Il CNAIPIC,  attivo 24 ore su 24 per 7 giorni su 7,  si occupa della prevenzione e della repressione dei crimini informatici, di matrice comune, organizzata o terroristica, che hanno per obiettivo le infrastrutture informatizzate di natura critica e di rilevanza nazionale.
 

L’attacco annunciato oggi fa seguito a quello sferrato alla sicurezza informatica di 18 atenei sempre da Lulzsec in risposta agli arresti effettuati nell’ambito dell’operazione ‘Secure Italy‘, condotta proprio dal CNAIPIC della Polizia delle Comunicazioni, coordinati dalla Procura della Repubblica di Roma e con la collaborazione della Polizia Cantonale Ticinese, che ha portato alla denuncia di 3 persone e la perquisizione di decine di abitazioni su tutto il territorio nazionale.