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Digitale terrestre: switch-off del Giappone che diventa il primo Paese asiatico ad effettuare il passaggio. Anni neri per le vendite di televisori?

Italia


Dopo 58 anni di trasmissione in analogico, domenica 24 luglio il Giappone ha completato lo switch-off (escluse le zone colpite dallo tsunami dell’11 marzo), divenendo il primo Paese asiatico ad aver completato il passaggio al digitale terrestre.
E’ stato necessario aggiungere ai vecchi televisori con tubo catodico uno speciale sintonizzatore per poter ricevere i programmi televisivi. I tg della Tv pubblica NHK e i popolari cartoon Pocket Monsters sono stati i primi a passare interamente alla nuova tecnologia di trasmissione radiotelevisiva.

Lo switch-off del Giappone, che arriva tre anni dopo quello degli Stati Uniti e della Germania, ha consentito di liberare frequenze che verranno usate dalle telcos per migliorare i propri servizi.   

A settembre Mmbi, una joint-venture  costituita con un gruppo di compagnie giapponesi guidate dal leader delle tlc in Giappone NTT DoCoMo, ha vinto la gara per la trasmissione di servizi multimedia sui telefonini, battendo KDDI, il secondo operatore mobile del Paese.

Softbank, il distributore esclusivo dell’iPhone di Apple, è in attesa dell’autorizzazione del governo per migliorare i servizi di trasmissione dati, per i quali prevede di investire 1 trilione di yen (13 miliardi di dollari) in due anni.

 

Più del 90% delle case giapponesi possiede adesso Tv a schermo piatto, alcune acquistate con i recenti incentivi, in grado di ricevere il segnale. Questo sicuramente rallenterà le vendite di televisori per i prossimi anni.

Koki Shiraishi, analista di Daiwa Securities Capital Markets, ha infatti commentato che “I consumatori, costretti a cambiare il televisore per passare al digitale terrestre, per un bel po’ non lo sostituiranno”.

Quasi 60-70 milioni di televisori sono stati rimpiazzati negli ultimi 4 anni per effettuare la transizione.

 

Nel 1998 il Giappone ha annunciato il proprio piano di passaggio al digitale terrestre, che consentirà di avere una migliore qualità delle immagini e del suono oltre a una serie di servizi correlati, come le informazioni sul tempo o sulle partite di baseball.

Sicuramente questo passaggio darà grosse opportunità agli operatori di telefonia mobile, ma farà inesorabilmente scivolare giù le vendite di televisori per quei produttori che lavorano solo sul mercato nazionale.

Ichiro Michikoshi, analista di BCN, ha indicato che questo potrebbe portare cambiamenti nel panorama audiovisivo giapponese.

Stando alle previsioni di DisplaySearch, quest’anno le vendite di televisore potrebbero perdere il 44% e il 47% nel 2012, dopo il balzo record del 63% a 13,2 miliardi di dollari del 2010.

 

Sharp, che il primo venditore di Tv in Giappone, registra il 56% mentre Panasonic il 41%. Lo scorso aprile il Chief Financial Officer di Viera, Makoto Uenoyama, ha annunciato che la divisione dei televisore potrebbe registrare una perdita nell’anno fiscale in corso.

Sharp prevede un calo globale del 15%, a 680 miliardi di yen, delle revenue generate dai televisori LCD per il corrente anno fiscale.

 

Il boom di acquisti, secondo GfK Marketing Services Japan, s’è registrato nel mese di giugno, quando i consumatori si sono precipitati a comprare nuovi televisori per sostituire i vecchi modelli che non erano in grado di ricevere il segnale digitale.

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