Scommesse online: la Commissione europea censura la proposta di legge tedesca sul gambling

di di Giovanni Maria Riccio (Avvocato, Studio Legale e-Lex - Belisario Scorza Riccio & Partners) |

La bozza legislativa, che sarebbe dovuta entrare in vigore nel gennaio 2012 allo scadere dell’efficacia della precedente legge, dovrà essere rapidamente modificata.

Unione Europea


Scommesse on line

La Commissione europea ha espresso forti censure sulla conformità del progetto di legge tedesco in materia di gambling con i principi fissati dal diritto comunitario. Si tratta di un intervento importante, perché tocca il secondo mercato europeo del gioco d’azzardo on-line, il fatturato globale ha registrato nell’ultimo anno, secondo una recente ricerca della Gold Media, un tasso di crescita di circa il 30%.

La bozza legislativa, che sarebbe dovuta entrare in vigore nel gennaio 2012 allo scadere dell’efficacia della precedente legge, dovrà essere rapidamente modificata, dal momento che la Commissione ha assegnato ai 16 Länder un mese per operare gli emendamenti richiesti.

Molti i punti sui quali si dovrà tornare a discutere.
Innanzi tutto, il numero delle licenze, limitate ad appena sette.
Eccessiva appare anche la tassazione imposta sugli operatori, pari al 16,67% del volume complessivo di gioco: una imposizione che pare essere finalizzata unicamente a scoraggiare gli investitori stranieri e a favorire gli operatori off-line già presenti nel mercato nazionale.
Secondo il progetto di legge, alcuni casino games, tra cui il poker, avrebbero dovuto essere offerti al pubblico anche online, ma esclusivamente dai soggetti già operanti nel settore, nell’ambito territoriale nazionale: anche in questo caso, risulta evidente il favor accordato agli operatori tedeschi.

Un ulteriore punto critico è rappresentato dai vincoli imposti sul marketing, che colpiscono severamente gli operatori privati: una scelta che solleva non pochi dubbi, soprattutto perché il progetto di legge prevede numerose agevolazioni, in questo ambito, a favore delle attività riservate al monopolio statale.
Soddisfazione per l’intervento della Commissione è stata espressa dai principali player del settore. Martin Cruddace, responsabile degli affari legali e regolamentari di BetFair, si è detto incoraggiato, ricordando che “era stato chiaro, sin dall’inizio, che le proposte avanzate dai Länder tedeschi erano discriminatorie, anticoncorrenziali e quindi incompatibili con il diritto comunitario”.
 

Dopo la “bacchettata” della Commissione, le prospettive future sono tutt’altro che nitide.
Le modifiche imporranno l’adozione di una visione unitaria, sinora mancata, da parte dei singoli Länder (competenti per lotterie e scommesse sportive, ma incompetenti per slot machines e casino, di appannaggio federale).
Eppure, forse proprio da tale spaccatura potrebbe venire la soluzione: alcune proposte alternative a quelle poi confluite nella proposta di legge avevano trovato l’appoggio del mondo del gaming e, in particolare, della EGBA (European Gaming and Betting Association). Riprendere queste proposte, e ricercare il dialogo con le organizzazioni che rappresentano gli operatori stranieri, potrebbe essere una via di uscita per raggiungere una bozza condivisa ed evitare che sul testo definitivo si abbatta la “mannaia” europea.