eBay: madre australiana mette all’asta i propri figli

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Intanto gli USA chiedono estradizione di 22 rumeni accusati d’essersi spacciati per militari americani per vendere su eBay beni fittizi. Truffa da 20 mln di dollari.

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Una trentenne australiana è sotto indagine per aver messo in vendita su eBay i suoi due figli, un maschio e una femmina sotto i 10 anni. Diverse persone avevano presentato offerte all’asta, il che ha allarmato le autorità. La pagina è stata prontamente chiusa. La polizia ha deciso di non incriminare la donna, la quale afferma che si trattava solo di uno scherzo, e ha affidato le indagini ai servizi sociali, che potrebbero prendere in affidamento i bambini.

“Non mi pare che quello che è avvenuto sia divertente”, ha commentato Bill Muehlenberg, responsabile delle politiche della famiglia dello stato di Victoria. “Non credo sia bello per bambini così piccoli venire a sapere che i genitori vogliono disfarsene come vecchi Cd usati. Sicuramente su di loro questa storia avrà un impatto psicologico negativo”. E se la polizia non ha ancora formulato un’accusa nei confronti della donna, il Dipartimento dei servizi sociali sta continuando a monitorare la famiglia.

 

Ed è sempre eBay a finire nel mirino delle autorità ma questa volta negli Stati Uniti dove è stata chiesta l’estradizione di 22 persone arrestate in Romania e accusate di una grossa frode proprio sul sito di aste online.

Si parla di un furto di 20 milioni di dollari (14 milioni di euro), ha informato l’ambasciatore degli Usa a Bucarest Mark Gitenstein.

“Le autorità rumene hanno effettuato 117 perquisizioni che hanno coinvolto più di 100 sospettati”. Tra questi, 22 sono accusati anche negli Stati Uniti.

 

Le persone coinvolte sono state incolpate d’essersi spacciate per militari americani per vendere su eBay e sul sito craiglist.org beni fittizi, come automobili, moto o prodotti elettronici. Tra gli acquirenti ingannati anche tanti americani.

“Il cybercrime è una minaccia crescente per i nostri due Paesi“, ha commentato l’ambasciatore Gitenstein, sottolineando a riguardo l’ottima cooperazione avviata dagli inquirenti da almeno una decina di anni.