News Corp: mozione parlamentare su BSkyB, nuovo dominio e possibile vendita dei giornali britannici

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Rupert Murdoch fa le prime mosse mentre i broker attendono.

Gran Bretagna


Rupert Murdoch

News International (Società di News Corp a cui fanno capo i giornali britannici della holding) ha appena registrato il dominio internet SunonSunday.co.uk,. Si alimentano così le teorie che presto un nuovo tabloid domenicale del gruppo potrebbe essere lanciato, dopo la chiusura del News of the World a seguito dell’apertura di un’inchiesta su intercettazioni illegali che ha portato anche all’arresto di Andy Coulson, ex editor del giornale ed ex portavoce del premier britannico David Cameron. (Leggi Articolo Key4biz)

Secondo il Wall Street Journal (proprietà della News Corp), che cita fonti vicine al dossier, il gruppo starebbe provando senza successo a vendere tutti i suoi giornali britannici (The Sun e The Times). Il gruppo – si legge sul quotidiano – “ha sondato in modo informale l’interesse di potenziali compratori per News International”, ma “nessun compratore si è manifestato”.

Intanto News Corp, l’impero dei media di proprietà di Rupert Murdoch, è corso ai ripari dopo il crollo del titolo in Borsa e ha annunciato un programma di riacquisto di azioni proprie per 5 miliardi di dollari, lungo dodici mesi. Il titolo News Corp ha perso al Nasdaq quasi il 15% nell’ultima settimana di contrattazioni.

Le azioni del gruppo sono risalite immediatamente negli scambi elettronici prima dell’apertura della Borsa, guadagnando il 5,56% a 16,34 dollari.

Il dossier che riguarda News Corp ha inevitabilmente bloccato l’operazione di Murdoch sulla pay Tv BSkyB. La polemica degli operatori britannici, che si sono opposti dall’inizio alla scalata del tycoon nella piattaforma satellitare, ha trovato nuova verve alimentata anche dagli esponenti politici. David Cameron è chiaramente in difficoltà.

Lunedì il governo ha deciso di chiedere all’Ofcom di valutare se le garanzie fornite dalla News Corp per l’acquisto della piattaforma satellitare siano ancora credibili, alla luce delle nuove vicende.

Murdoch possiede il 39% di BSkyB e ha lanciato un’offerta per comprare il restante 60,9% per 14 miliardi di dollari (quasi 10 miliardi di euro).

Non sorprende che sia stato proprio il leader laburista Ed Miliband che, per primo, abbia aperto il fuoco su Murdoch e il governo. E minacciato che, se Cameron non farà di tutto per impedire l’operazione BSkyB, chiederà un voto parlamentare.

Oggi dovrebbe infatti essere presentata al Parlamento una mozione proposta proprio dai laburisti, che obbliga il magnate ad abbandonare la sua offerta per BSkyB.

Pare inoltre che Rupert, il figlio James e la ‘rossa’ Rebekah Brooks avrebbero accettato di comparire martedì prossimo di fronte alla commissione Cultura, Media e Sport. I tre non erano nemmeno obbligati e sarebbe la prima volta che una commissione ha la possibilità di interrogare personaggi di così alto profilo.

Murdoch è arrivato a Londra domenica per cercare di mettere mano al dossier BSkyB. Un’operazione che gli permetterebbe di finanziare una nuova strategia per l’editoria, avviata con la chiusura del NoW. Un piano che, secondo il New York Times, era previsto da molto tempo.

Alcuni dipendenti della News Corp, rimasti anonimi, avrebbero infatti rivelato che la soppressione del tabloid era prevista da ‘almeno 4 mesi’, per ‘effettuare dei licenziamenti’ ed ‘economizzare’, in modo che la società si concentrasse sulla nuova acquisizione televisiva.

In ogni caso l’affaire che ha travolto Murdoch non ha modificato radicalmente l’opinione dei broker che mantengono il rating tra ‘neutral’ e ‘buy’. Nella City si pensa infatti che l’operazione non sarà sicuramente annullata ma solo che slitterà di qualche mese, probabilmente all’inizio del nuovo anno. Lo stesso David Cameron ha dichiarato che il governo non ha il potere di valutare se l’accordo tra BSkyB e News International possa minacciare il pluralismo dei media.