Arriva Google+: parte dagli smartphone la (nuova) sfida di Google a Facebook

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Dopo i diversi tentativi falliti in passato, il gruppo - forte dei 500 mila dispositivi Android attivati ogni giorno - ha inteso dare al suo social network un'impronta mobile per attingere dal successo degli smartphone.

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Facebook vs Google

E’ infine arrivata la risposta di Google a Facebook: si chiama Google+ e il suo traino saranno le piattaforme mobili, grazie a funzioni specifiche come la localizzazione e la condivisione di foto in mobilità.

Il maggiore elemento di differenziazione rispetto agli altri social network sarà la possibilità di suddividere i contatti in gruppi che possono visualizzare informazioni differenti (si chiama ‘Circle‘). Tra le novità c’è poi Hangouts, definito “La novità più grossa in circolazione in attesa del teletrasporto”: si tratta di uno spazio in cui gli utenti potranno condividere documenti e avviare chat e videochat di gruppo, per consentire fino a 10 persone di lavorare insieme.

Previsto anche un servizio di news (Sparks) che consente di ricevere video, aggiornamenti da blog e siti di notizie sulla base degli argomenti impostati dagli utenti.

Come altri servizi prima – inclusi Gmail e Voice – il lancio iniziale sarà ‘soft’ e solo su invito.

L’ambizioso progetto – non ‘prodotto’ ci tiene a chiarire Google – è guidato da Vic Gundotra (il vicepresidente senior del settore social di Google) e segue altri tentativi da parte del gigante della ricerca online di agganciare Facebook e suoi oltre 600 milioni di adepti. Tentativi inesorabilmente falliti come Buzz e Wave, inondati dalle critiche per la scarsa tutela della privacy.

Stavolta sarà quella buona? Ci spera il gruppo, che stavolta – forte dei 500 mila dispositivi Android attivati ogni giorno – ha inteso dare al suo social network un’impronta mobile per attingere dal successo degli smartphone. Tra le funzioni orientate a carpire l’interesse di questa fascia di utenti, c’è Huddle, un servizio di messaggistica progettato per consentire a gruppi di amici di coordinare i loro movimenti.

“Il problema – ha spiegato Vic Gundotra – è che gli attuali servizi online trasformano l’amicizia in ‘fast food’: tutti vengono confezionati come ‘amici’ e la condivisione ne soffre” .

“Le persone invece vogliono selezionare le persone con cui condividere una cosa e per questo Google+, oltre a organizzare le relazioni online in maniera più selettiva, fornisce un flusso di contenuti confezionati sulla base dei gusti e degli interessi degli utenti e che possono essere condivisi e discussi con i contatti”, ha aggiunto.

Il progetto Google+, ha spiegato ancora, “nasce dall’esigenza di portare nel software le sfumature e la ricchezza delle interazioni che sono proprie della vita reale”.