La SIAE presenta l’Annuario dello spettacolo 2010 e festeggia 75 anni di statistiche

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In aumento pubblico e incassi di cinema, mostre e teatro, ma calano ballo, concerti e sport.

Italia


Gaetano Blandini

E’ stata presentata a Roma il 23 giugno, presso la Sala Puccini della Direzione generale SIAE (Società Italiana Autori ed Editori), la pubblicazione dell’Annuario dello Spettacolo 2010, che proprio con questa edizione arriva a compiere 75 anni. All’incontro con la stampa e le associazioni di categoria hanno preso parte il Direttore Generale Gaetano Blandini e il Direttore Divisione Servizi, Marina Landi, che hanno portato alla sala i saluti di Gian Luigi Rondi, il commissario straordinario SIAE. Un volume storico dello spettacolo in Italia, il cui primo numero uscì nel lontano 1936 e a curarlo fu il padre della statistica in Italia, il professor Pierpaolo Luzzatto Fegiz, ordinario di statistica nella “regia” Università di Trieste: “Da allora gli strumenti utilizzati dalla SIAE si sono evoluti insieme al Paese – ha spiegato in apertura il Direttore Blandini – dalle rilevazioni manuali operate nel 1936 mediante la compilazione di schede colorate (antesignane delle schede perforate che si stavano sviluppando negli Stati Uniti), si è giunti oggi alla gestione di un enorme database, cui si aggiunge quest’anno la rilevazione geografica degli oltre 85.000 locali nei quali la SIAE ha rilevato 3 milioni e 787 mila eventi di spettacolo“.

 

Risultato del grande lavoro di informatizzazione dell’Ufficio Statistiche della SIAE e dell’utilizzo di nuovi strumenti di rilevazione e calcolo dati.

Oggi, grazie al portale web dedicato all’Annuario dello Spettacolo, possiamo rendere pubblici i dati provenienti da migliaia di luoghi georeferenziati – ha spiegato Marina Landi – utilizzati per sapere dove si svolge uno spettacolo e per localizzare lo spazio in cui si tiene la performance. Un lavoro di localizzazione di nuovo tipo, che aggiunge a quella convenzionale una localizzazione detta puntuale, che attribuisce ad ogni evento e luogo una longitudine e una latitudine, con relativa rappresentazione digitale su mappa nazionale, regionale, provinciale e comunale. Questo per valorizzare ulteriormente gli indicatori relativi ad ogni manifestazione del mondo dello spettacolo, costituiti dal numero degli spettacoli, da quello degli ingressi, delle presenze, dal volume della spesa al botteghino, della spesa del pubblico e degli affari“.

 

Strumenti fondamentali per registrare nel dettaglio l’andamento del mercato dell’industria culturale in Italia, con la possibilità di scoprire il numero complessivo dei partecipanti alle manifestazioni per le quali è previsto il rilascio del biglietto, le somme che gli spettatori pagano per poter accedere al luogo di spettacolo, la spesa del pubblico più gli introiti derivanti da sponsorizzazioni, contratti pubblicitari, contributi pubblici e privati, riprese televisive.

 

Per costruire l’Annuario la SIAE ha suddiviso il mondo dell’intrattenimento culturale in diverse fasce di pubblico e attività, segmentando le vecchie categorie di arti, spettacolo e sport in: attività con pluralità di generi (sagre e feste all’aperto), attrazioni dello spettacolo viaggiante (parchi a tema), attività sportiva, teatro, ballo e concerti, mostre ed esposizioni. Prendendo ad esempio città come Roma o Milano, grazie alla georeferenziazione è possibile per ognuna delle categorie sopra elencate realizzare una rappresentazione dettagliata sulla mappa dell’area metropolitana dei luoghi degli spettacoli, studiandone le distanze e la concentrazione.

 

Venendo ai dati relativi all’Annuario dello Spettacolo 2010, Landi ha spiegato: “Nonostante la crisi economica in cui versa il Paese e la generale riduzione dei consumi, gli italiani continuano a spendere molto per lo spettacolo e la spesa al botteghino – relativa all’acquisto di  biglietti e abbonamenti – ha superato i 2 miliardi e 370 milioni di euro registrando, rispetto al 2009, un aumento del 3,97%, con 249 milioni di ingressi (+3,85%), grazie soprattutto al comparto cinema, seguito da mostre e teatro. Diversamente, nei settori relativi a ballo, concerti e sport, il consumo di spettacolo si è invece ridotto“.

 

La spesa complessiva del pubblico per la fruizione di spettacoli, si evince dai dati mostrati, ha sfiorato i 4 miliardi di euro (3 miliardi e 973 milioni di euro), con un incremento dell’1,59% rispetto all’anno precedente. In flessione è invece il volume di affari (-3,14%), che oltre alla spesa del pubblico comprende le somme destinate agli investimenti nel settore dello spettacolo (pubblicità, sponsorizzazioni, finanziamenti, diritti televisivi), per un importo complessivo di 5 miliardi e 583 milioni di euro. Per quanto riguarda la spesa al botteghino: quella maggiore è stata rilevata nel cinema (773 milioni di euro) che ha registrato un  più 16,37% rispetto al 2009. In termini di incidenza percentuale, i settori che hanno mostrato un andamento positivo sono le attività teatrali,  con una spesa di 393 milioni di euro (+ 3,51%) e le mostre ed esposizioni (111 milioni di euro + 10,48%). In flessione le spese al botteghino rilevate nei comparti dell’attività concertistica (248 milioni di euro – 3,6%), dell’attività sportiva  (342 milioni di euro – 5,52%), del ballo (310 milioni di euro – 2,92%) e delle attrazioni dello spettacolo viaggiante (184 milioni di euro -2,37%).

 

La maggiore spesa del pubblico in valore assoluto, 1 miliardo e 99 milioni di euro, si è registrata anche nel settore del ballo e concertini per il 2010, che però è in flessione rispetto al 2009 (-2,17%). Seguono il cinema, con 850 milioni di euro (+14,33%), lo sport, con 576 milioni di euro (- 9,66%), le attività teatrali, con 458 milioni di euro (+1,05%), le attrazioni dello spettacolo viaggiante, con 320 milioni di euro (-2,12%), i concerti, con 297 milioni di euro (-4,63%) e le mostre ed esposizioni, con 278 milioni di euro (+27,57%).

 

Nella valutazione settore per settore, Landi ha poi mostrato come: “Il settore cinema che ha fatto registrare i migliori risultati, con segni positivi in tutti gli indicatori, dal numero degli spettacoli (2 milioni e 500 mila  +43,26%) e biglietti venduti (120 milioni e 500 mila + 10,39%, un risultato che non si registrava dal 1986) alla spesa al botteghino (773 milioni di euro, +16,37%), spesa del pubblico (850 milioni di euro, circa 100 milioni di euro in più rispetto al 2009, equivalenti a +14,33%) e volume di affari (872 milioni di euro  +16,22%). Sensibile è stata poi la ripresa del settore delle mostre e delle esposizioni, con segni positivi in tutti gli indicatori: numero di spettacoli +27,02% (48 mila), biglietti venduti +3,15% (19 milioni e 800 mila), spesa al botteghino + 10,48% (111 milioni di euro), spesa del pubblico +27,57% (278 milioni di euro) e volume d’affari +28,01% (295 milioni di euro). Bene infine anche il teatro, che ha visto aumentare il numero dei biglietti e di abbonamenti venduti, oltre 22 milioni e 846 mila (+0,97%), con conseguenti incrementi della spesa al botteghino (+3,51%) di 393 milioni di euro e  della spesa del pubblico (+1,05%), pari a 458 milioni di euro. Si è contratta invece l’offerta di spettacoli (- 2,79%), 141 mila eventi, ed è rimasto pressoché stabile il volume d’affari, che ha superato i 482 milioni di euro (-0,53%). I settori trainanti sono stati principalmente la commedia musicale e il balletto. Per la commedia musicale la spesa al botteghino (45 milioni e 575 mila) è aumentata del 9,38%, con oltre 1 milione e 800 mila ingressi (+11,46%), mentre per il balletto abbiamo un + 9,42% per la spesa al botteghino, che ha superato i 33 milioni di euro, con oltre 2 milioni di ingressi (+1,8%)“.

 

Per quel che riguarda l’attività concertistica, che comprende concerti di musica leggera, concerti di musica classica e concerti jazz, il comparto tutto mostra segni di sofferenza. A fronte di un aumento dell’offerta di spettacoli (+5,56%), si registra una flessione della domanda: il numero degli ingressi (11 milioni e 220 mila) è, infatti, decisamente diminuito (-3,47%) rispetto all’anno precedente, con conseguenti flessioni della spesa al botteghino (-3,6%) e della spesa del pubblico (- 4,63%), che sono state rispettivamente pari a 248 milioni e 297 milioni di euro. I segni negativi della spesa al botteghino riguardano tutti i settori: -4,35% per i concerti di musica leggera (196 milioni di euro),  -0,77% per i concerti di musica classica (43 milioni e 477 mila euro) e – 0,21% per i concerti jazz (9 milioni di euro).

 

Il settore dello sport si conferma anche nel 2010 al primo posto per il volume d’affari, che ha superato i 2 miliardi euro, ma è in calo rispetto al 2009 (- 14,18%). In negativo  anche tutti gli altri indicatori: ingressi – 5,85% (27 milioni e 539 mila), spesa al botteghino -5,52% (342 milioni di euro), spesa del pubblico – 9,66% (576 milioni di euro). Ottimi i risultati anche per il segmento Parchi da divertimento e attrazioni dello spettacolo viaggiante, che hanno visto aumentare il pubblico pagante (oltre 12 milioni e 800 mila i biglietti venduti +2,36%) e leggermente diminuire la spesa al botteghino ( -2,37%) di 183 milioni e 600 mila euro e la spesa complessiva destinata alla fruizione di spettacoli (-2,12%), che ha sfiorato i 320 milioni di euro, per una variazione del prezzo medio di ingresso (-4,53%).

 

Chiudono infine le attività di ballo e i concertini che, nonostante la maggiore spesa del pubblico in valore assoluto di 1 miliardo e 99 milioni di euro (-2,17%), presentano segni negativi per tutti gli indicatori di spesa: -0,17% per il numero di spettacoli (787 mila); -3,31% per gli ingressi (32 milioni e 439 mila); – 2,92% per la spesa al botteghino (310 milioni di euro).

 

In conclusione, il direttore Blandini, con accanto il figlio dello grande statistico italiano, Mario Luzzatto Fegiz, giornalista e critico musicale del Corriere della Sera, ha commentato il dato rilevante del comparto cinematografico, evidenziando però il problema della decrescita del volume di affari, cioè degli investimenti nel settore: “Un dato importante che preoccupa e che tendenzialmente potrebbe peggiorare. La crisi economica si fa sentire, nonostante i numeri positivi che abbiamo visto, aggravata dalla mancanza di sostegno all’industria da parte delle istituzioni e dalla minaccia della pirateria multimediale e informatica, che assieme recano un danno economico enorme“. “C’è infine il comportamento del pubblico – ha ulteriormente sottolineato Blandini – che non a sottovalutato e che mostra una cultura della legalità drammaticamente poco sviluppata, andando addirittura a giustificare determinati comportamenti illegali, come lo sfruttamento illecito di opere protette dal diritto d’autore“.

Per la versione digitale dell’Annuario dello Spettacolo 2010 vai all’indirizzo: http://www.siae.it/view_SPP.asp?PageName=Statistica_BibliotecaDelloSpettacoloDal2006.htm&Anno=2010