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Reti di nuova generazione e internet del futuro: si rafforza l’asse Ue-Giappone

Unione Europea


Reti di nuova generazione e internet del futuro sono i due pilastri attorno a cui ruota un accordo tra Ue e Giappone incentrato sul rafforzamento della cooperazione nella ricerca in questi importanti settori.
L’Unione europea e il Giappone, spiega una nota della Commissione, condividono obiettivi molto simili per l’internet del futuro, che sarà una rete che connetterà non solo miliardi di persone, ma anche miliardi di oggetti e dispositivi mobili, generando un volume di traffico in continua espansione.

 

Per riuscire a gestire questi flussi di traffico e fornire gli adeguati livelli di sicurezza e resistenza, c’è bisogno di uno sforzo globale ed è stato proprio questo il tema al centro dell’incontro tra la Commissione europea e e il ministro giapponese delle comunicazioni Tetsuo Yamakawa.

Nel 2012-2013, saranno, dunque, lanciati gli inviti a presentare proposte di ricerca. Si tratta, tra l’altro, della prima volta che la Ue lancia un progetto di ricerca coordinato col Giappone.

 

Internet connette attualmente circa 1,5 miliardi di persone e nel prossimo futuro saranno collegati in rete miliardi di oggetti, in quello che stato battezzato ‘Internet delle cose‘. Il traffico di dati via internet cresce del 60% l’anno. Già oggi ci affidiamo a Internet per molti servizi essenziali e nuovi servizi nei settori della mobilità, del risparmio energetico, dell’assistenza sanitaria e della governance incentiveranno lo sviluppo di applicazioni innovative a tutt’oggi impensate.
 

Il 3 maggio 2011, la Ue ha varato la prima fase di un partenariato pubblico-privato da 600 milioni di euro sull’Internet del futuro (FI-PPP). Il partenariato favorirà l’innovazione in Europa e aiuterà le imprese e i governi a mettere a punto soluzioni per gestire la crescita esponenziale dei dati online.

 

Secondo Neelie Kroes, vicepresidente della Commissione europea e responsabile per l’Agenda digitale, “…da qui al 2014 l’economia di Internet raggiungerà il 5,8% del PIL, ossia quasi 800 miliardi di euro, eppure l’era di Internet è appena cominciata. L’Europa deve mobilitare tutti i propri talenti per rimanere all’avanguardia in questo settore, non solo per assicurare la propria competitività in futuro e dare espressione alla creatività, all’innovazione e allo spirito imprenditoriale dei suoi cittadini, ma anche per tutelare i valori europei come riservatezza, apertura e diversità”.

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