Pirateria: in Italia la metà dei software è pirata. Microsoft, ‘minaccia allo sviluppo economico del Paese’

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Il rapporto fra software pirata e legale in Italia si mantiene al 49%. Per Matteo Mille, Direttore Divisione Software Originale di Microsoft Italia, si tratta di 'un problema per il sistema Italia, oltre che un’occasione mancata di sviluppo economico'.

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Pirateria software

Microsoft Italia ha presentato i risultati della campagna antipirateria del canale distributivo a seguito di operazioni di controllo effettuate presso i rivenditori della Lombardia. Il tasso di pirateria riscontrato dagli addetti Microsoft è ancora alto, e rischia di essere un freno all’immissione di capitali esteri nel nostro Paese.

Il fenomeno – a causa del quale l’Office of the United States Trade Representative ha inserito l’Italia nella lista nera dei Paesi ad alto tasso di pirateria (leggi articolo Key4biz) – ogni anno produce a livello nazionale ingenti perdite per le nostre imprese e per lo Stato in termini di mancato gettito fiscale oltre ad esporre il consumatore finale a pericolosi rischi in materia di sicurezza: “la pirateria informatica – sottolinea Microsoft – è una minaccia alla sviluppo economico e sociale dell’intero Sistema Paese”.

“Il rapporto fra software pirata e legale in Italia si mantiene al 49%: un problema per il sistema Italia, oltre che un’occasione mancata di sviluppo economico”, ha sottolineato Matteo Mille, Direttore Divisione Software Originale di Microsoft Italia. “Il nostro Paese rimane in Watch List nel rapporto Special 301 della US Trade Representative, la quale tuttavia, rilevando una maggior attenzione alla tematica, si riserva di condurre ulteriori analisi sul nostro Paese nel corso di quest’anno per verificare nuovamente la situazione relativa ai preoccupanti livelli di illegalità nell’impiego di prodotti digitali e nella circolazione di contenuti protetti da copyright su internet”.

Il commercio internazionale risulta essere una voce essenziale dell’economia nazionale ed essere considerati una nazione in cui non investire è sicuramente una situazione rischiosa che può influire sulla ripresa della crescita economica del Sistema Paese: è preciso compito delle aziende che operano sul nostro territorio mettere in atto iniziative e campagne di sensibilizzazione per fare in modo che l’Italia possa essere considerata un partner affidabile per i propri capitali.
“La proprietà intellettuale è una delle principali ricchezze delle nostre società e un fondamento essenziale per economie avanzate come quella italiana e quella americana. La proprietà intellettuale offre l’opportunità a chi ha creatività di investire e di costruire sulle proprie idee, non solo a proprio beneficio, ma per il bene di tutti. Ci permette di innovare, di crescere e di prosperare. Per questa ragione, il miglioramento della sua tutela è un elemento presente da molto tempo nella politica estera del mio governo. Senza una forte protezione della proprietà intellettuale gli imprenditori, gli inventori, gli artisti, gli sviluppatori di software e le aziende avrebbero poco interesse a innovare e investire. Gli Stati Uniti e altri Paesi come l’Italia hanno lavorato per decenni al fine di estendere la tutela dei diritti in maniera più ampia possibile in tutto il mondo. Il nostro impegno sta avendo successo ma bisogna lavorare ancora molto per far si’ che la proprieta’ intellettuale venga rispettata.” ha quindi spiegato Sonia Tarantolo, Vice Console per gli Affari Politici ed Economici, Consolato Generale degli Stati Uniti a Milano.

Da anni Microsoft è impegnata in attività di lotta alla pirateria del software e nel tempo ha intrapreso numerose campagne di sensibilizzazione rivolte non solo ai rivenditori ma anche ai consumatori e alle aziende, salvaguardando e tutelando chi agisce nella legalità. Dal 2006 è in corso la campagna Mistery Shopper, che prevede che incaricati di Microsoft si rechino presso i rivenditori per richiedere offerte e acquistare software verificando così la conformità alle norme di legge ed alle norme contrattuali all’atto di vendita. In caso di irregolarità il Mistery Shopper ha soprattutto il ruolo di indicare al rivenditore quali attività compiere per mettersi in regola, fornendogli tutto il supporto necessario.

Dalla prima rilevazione effettuata in Lombardia da oltre cinque anni fa ad oggi sono stati visitati 1.570 punti vendita e per 126 volte il Mistery Shopper ha rilevato qualche irregolarità nella vendita dei prodotti Microsoft: il tasso di pirateria regionale medio dal 2005 ad oggi ha subito tuttavia un leggerissimo decremento, passando dal 9% all’8%, un dato abbastanza contenuto se paragonato alla media del 18% rilevata a livello nazionale dal 2005 ad oggi, ma nettamente superiore alla media del 5,4% riferita alle sole regioni del Nord Italia

Nel confronto con le regioni limitrofe, la Lombardia si attesta all’8%, con un tasso di molto inferiore al Piemonte (che registra una media negli ultimi 5 anni del 16,6%), all’Emilia Romagna e al Veneto (il cui tasso si attesta rispettivamente sul 15% e sul 13%).
Tra le Regioni confinanti, la Lombardia è tuttavia meno virtuosa del Trentino Alto Adige, con una media del 2% .

La campagna di Microsoft contro la pirateria informatica sfrutta anche le sinergie dell’iniziativa GSI (Genuine Software Initiative) che racchiude i programmi volti a consentire ai clienti Microsoft di verificare se il sistema operativo Windows acquistato sia regolare o frutto di contraffazione. La sensibilizzazione nei confronti di questo problema rappresenta la chiave di volta principale per la riduzione della pirateria e la protezione dei clienti.