Musica sulla nuvola: anche stavolta Apple fa il miracolo. Il cloud arriva alle masse

di Alessandra Talarico |

Steve Jobs riesce ancora una volta a far diventare popolare un concetto astruso quale il cloud. Presentato anche il nuovo iOs 5, l’ultima versione del suo sistema operativo mobile, che include 200 nuove funzioni.

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WWDC Apple

Molti consumatori hanno usato per anni i servizi cloud – come il servizio di posta elettronica Gmail o il social network Facebook – senza rendersene conto. Ora, grazie al lancio, ieri, del nuovo servizio iCloud di Apple, i servizi ‘sulla nuvola’ sono arrivati al grande pubblico: come sempre, Steve Jobs ha compiuto un mezzo miracolo, trasformando una tecnologia sconosciuta ai più in strumento alla portata di tutti, che consentirà di archiviare in automatico e in wireless i contenuti – dalla musica ai documenti – e, sempre in automatico e in wireless, trasmetterli a tutti i propri dispositivi. Senza più bisogno di cavi e cavetti, i nostri contenuti saranno accessibili da qualsiasi dispositivo Apple.

 

Col termine ‘cloud’ si indica infatti, semplicemente, la possibilità di archiviare file digitali su dei server remoti e di accedervi via internet da qualsiasi dispositivo. Le email di Gmail, per esempio, non sono conservate sull’hard disk del nostro Pc, ma su uno delle centinaia di server nella dozzina di centri gestiti da Google.

Altri servizi cloud molto popolari sono Flickr e Picasa, per la condivisione delle foto, o Dropbox.

 

Anche Google e Amazon, prima di Apple, avevano lanciato un servizio musicale sulla nuvola, ma senza ottenere il placet delle case discografiche: impresa che è riuscita invece a Steve Jobs che ieri è stato accolto da una standing ovation e dalle note di ‘I feel good’ di James Brown.

Google permette agli utenti di archiviare sui suoi server 20 mila canzoni gratuitamente. Amazon è un po’ meno generosa e permette di archiviare gratuitamente 5 gigabytes, pari a circa 1.000 e 1.500.

 

Il servizio  iTunes in the Cloud consente di scaricare la musica precedentemente acquistata in iTunes su tutti i propri dispositivi iOS senza alcun costo aggiuntivo, mentre i nuovi acquisti possono essere scaricati in automatico su tutti i dispositivi. Inoltre la musica non acquistata da iTunes può usufruire degli stessi vantaggi grazie a iTunes Match, un servizio che sostituisce la musica degli utenti con una versione AAC DRM-free a 256kbps laddove sia possibile abbinarla agli oltre 18 milioni di brani nell’iTunes Store: la musica così abbinata è disponibile in pochi minuti (rispetto alle settimane necessarie per caricare un’intera libreria musicale), e carica solo la piccola percentuale di musica rimasta senza equivalente. iTunes Match sarà disponibile in autunno a un costo annuale di $24.99. Apple mette a disposizione sin d’ora una versione beta gratuita di iTunes in the Cloud, senza iTunes Match, per utenti iPhone, iPad e iPod touch con iOS 4.3. iTunes in the Cloud supporterà tutti gli iPhone supportati da iOS 5, disponibile in autunno.

“Oggi come oggi è complicato e a volte frustrante tenere tutte le informazioni e tutti i contenuti aggiornati su tutti i propri dispositivi,” ha dichiarato Jobs. “iCloud tiene le informazioni e i contenuti più importanti sempre aggiornati su tutti i vostri dispositivi. Avviene tutto in automatico e in wireless, e dato che è un servizio integrato nelle nostre app, non dovrete neanche pensarci: funziona da solo, semplicemente.”

 

In campo musicale, l’avvento del cloud segna un vero e proprio cambiamento generazionale: molti giovanissimi non hanno mai neanche acquistato un Cd e ora si arriva ad affittare, un file stipato nell’etere, senza neanche ‘possederlo’ anche solo virtualmente. L’esempio più conosciuto di questo trend è forse Spotify, che permette agli abbonati un accesso illimitato a una libreria cloud-based di milioni di tracce.

Chissà se, a parte i ‘nativi digitali’, le ‘vecchie’ generazioni saranno disposte a pagare senza avere neanche la proprietà delle musica acquistata. Un tema,questo, di cui Apple, Amazon e gli altri sono ben consapevoli: i consumatori più anziani, che sono anche quelli che spendono per i contenuti online, pagano la musica ma vogliono anche possederla, non solo prenderla in affitto.

 

Oltre al servizio iCloud, Apple ieri ha presentato anche un’anteprima di iOS 5, l’ultima versione del suo sistema operativo mobile, che include 200 funzioni tra cui Notification Center, un modo innovativo di visualizzare e gestire più facilmente le notifiche, in un unico posto e senza interruzioni; iMessage, un nuovo servizio di messaggistica che consente di scambiare facilmente messaggi di testo, foto e video tra tutti i dispositivi iOS; e Newsstand (Edicola), un nuovo modo di acquistare e organizzare gli abbonamenti a quotidiani e riviste. Grazie alla nuova funzione PC Free, gli utenti di iOS 5 potranno attivare e configurare il proprio dispositivo iOS all’istante e ricevere gli aggiornamenti software over-the-air senza bisogno di computer.

iOS 5 offre anche l’integrazione con Twitter: basta accedere, e si può ‘tweettare’ direttamente da tutte le app compatibili, tra cui Immagini, Fotocamera, Safari, YouTube e Mappe, con un tap. Le nuove API offrono agli sviluppatori di terze parti la possibilità di sfruttare l’accesso singolo per le proprie app iOS 5.
Tra le altre novità, anche il Game Center, ora con la possibilità di aggiungere foto al profilo del giocatore, acquistare nuovi giochi direttamente dall’app Game Center e nuovi modi ancora più intuitivi di trovare amici e nuovi giochi; la Mail ottimizzata con la possibilità di comporre messaggi usando indirizzi trascinabili, e una nuova barra di formattazione con opzioni come grassetto, corsivo, sottolineato e a capo e l?AirPlay Mirroring per mostrare in wireless tutto ciò che appare sull’iPad 2 direttamente su un televisore HD tramite Apple TV.