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Reti mobili: investimenti a quota 81 mld di euro nel 2011, ma le spese supereranno i profitti almeno per 4 anni

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Gli operatori mobili aumenteranno gli investimenti nelle reti nel 2011, ma dovranno affrontare la prospettiva di spese superiori ai profitti per i prossimi 4 anni.

Secondo Abi Research, gli investimenti globali nelle reti mobili cresceranno quest’anno del 5% a 81 miliardi di euro, vista la necessità di aggiornare le infrastrutture per sostenere la crescita del traffico dati e migliorare la copertura all’interno degli edifici.

Circa la metà degli investimenti (56%) è destinata agli aggiornamenti e alle sostituzioni delle infrastrutture di accesso radio (RAN), mentre le spese nella rete core dovrebbero raggiungere quota 8,2 miliardi di euro.

 

Spiega Jake Saunders di Abi Research che molti operatori si stanno orientando verso la distribuzione di ‘smal cell’ (microcelle, picocelle e femtocelle) per coprire le zone morte e migliorare la copertura negli edifici. “Tuttavia – aggiunge – gli operatori stanno ancora investendo nel miglioramento delle prestazioni di  downlink e uplink, non solo nell’LTE, ma anche nell’aggiornamento delle reti HSPA+ e CDMA2000″.

 

Le spese nelle infrastrutture core si stanno espandendo su diversi fronti: gli operatori stanno investendo non solo negli aggiornamenti LTE Evolved Packet Core, ma anche nei soft-switch che consentono ai gateways voce e media di gestire più efficientemente il traffico dati.

 

“Sono in corso ancora significativi investimenti nei GGSN e SGSN 3G”, ha spiegato quindi l’analista Aditya Kaul, sottolineando che molti paesi sono ancora impegnati nella realizzazione delle reti e dei servizi 3G.

Se da più parti si sottolinea la necessità di stimolare gli investimenti nelle nuove reti (leggi articolo key4biz), secondo Juniper un eccesso di spese accompagnato da profitti piatti o in declino per i prossimi 4 anni potrebbe essere un’arma a doppio taglio per gli operatori, che dovranno necessariamente agire per ottimizzare i flussi delle entrate se vorranno evitare quello che gli analisti hanno definito “uno scenario da incubo”.

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