NGN. Luigi Gambardella (ETNO) alla conferenza EETT: ‘Favorire gli investimenti con strumenti regolamentari flessibili’

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Il presidente Etno ha ribadito che 'il nuovo quadro europeo dovrebbe prevedere come obiettivo quello di favorire gli investimenti del settore' attraverso l'applicazione di strumenti flessibili in ambiti quali la definizione dei prezzi di accesso alle reti

Unione Europea


Luigi Gambardella

La conferenza internazionale organizzata il 2 e 3 giugno scorsi ad Atene dal regolatore greco EETT (leggi articolo Key4biz) è stata un’occasione per discutere i progressi dell’Agenda digitale europea con rappresentanti delle istituzioni e dell’industria, anche alla luce degli ultimi dati della Commissione europea, preoccupanti per quanto riguarda il dato relativo al calo dei ricavi del settore delle comunicazioni elettroniche in Europa (leggi articolo Key4biz).

I ricavi complessivi sono infatti scesi da 350 miliardi nel 2008 a 332 miliardi nel 2009 e nel 2010 il settore ha continuato ad avere una crescita negativa. Anche se a  oggi, l’Europa con 133 milioni di connessioni a banda larga resta il maggiore mercato mondiale, la Cina si appresta al sorpasso, con la previsione di 160 milioni di linee alla fine di quest’anno.

In calo anche gli investimenti, proprio in un momento in cui c’è invece la necessità di spendere pesantemente nelle reti a banda larga di nuova generazione, anche per rispondere alle richieste della Commissione europea, che nell’Agenda digitale ha fissato target di copertura molto ambiziosi (banda larga per tutti entro il 2013 e connessioni ultrabroadband per la metà dei cittadini entro il 2020).

 

Per raggiungere tali obiettivi, la Ue indica che sono necessari fra i 73 ed i 221 miliardi di euro, a seconda delle velocità di banda e dei target di penetrazione.

Investimenti che dovranno essere affrontati dal settore privato, che si trova di fronte a un sensibile aumento dei dati scambiati sulle reti fisse e mobili, che però non corrisponde a aumento dei ricavi da parte degli operatori.

 

Un quadro, insomma, in chiaroscuro che porta a riflettere sulla necessità di trovare un nuovo equilibrio tra le esigenze di tutti gli attori della catena di valore e in cui è urgente la realizzazione di un framework regolamentare per definire la propensione dell’industria ad investire.

 

Intervenendo alla conferenza EETT, il presidente di Etno, Luigi Gambardella, ha sottolineato che “…il nuovo quadro europeo dovrebbe prevedere come obiettivo quello di favorire gli investimenti del settore” attraverso l’applicazione di strumenti flessibili in ambiti quali la definizione dei prezzi di accesso alle reti.

Per Gambardella, quindi, sarebbe opportuno “valutare attentamente le condizioni geografiche di competitività dei mercati prima di imporre obblighi alle imprese” e favorire politiche che privilegino “accordi commerciali tra operatori per lo sviluppo delle nuove reti”.

 

Bisognerebbe inoltre evitare, a giudizio del presidente Etno, “di ridurre artificialmente il prezzo di accesso alla rete in rame  poiché scoraggerebbe l’incentivo degli operatori ad investire in reti di nuova generazione” e fare in modo che i regolatori non impongano architetture di rete ma restino “…tecnologicamente neutrali lasciando alle imprese la libertà di scegliere quale in quale tecnologia investire”.

 

“Ciò è importante – ha concluso Gambardella – anche in ragione del mix di tecnologie che sono oggi disponibili per offrire servizi ai cittadini: la larga banda mobile, per esempio, ha tassi di crescita molto elevati e garantisce sempre di più maggiori livelli di penetrazione”. (a.t.)