Proprietà intellettuale. Per Enzo Mazza (FIMI): ‘Il G8 ha respinto l’idea di una rete che si autoregolamenta’

di Raffaella Natale |

‘Le conclusioni delle maggiori economie sono invece ancora una volta improntate a garantire la libertà della rete, ma non certo a demolire i capisaldi dei diritti di proprietà intellettuale’.

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Enzo Mazza

“L’evento di Parigi su internet, ma soprattutto la dichiarazione finale dei Governi ha ancora una volta messo al centro del dibattito la necessità della tutela dei contenuti in rete“, ha dichiarato Enzo Mazza, Presidente FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana), a Key4biz.

Mazza era tra le personalità presenti all’e-G8 organizzato da Nicolas Sarkozy, a cui hanno aderito le principali web company tra cui, Facebook, Google, eBay, ma anche operatori tlc come Telecom Italia.
Primo evento internazionale dedicato al futuro della rete, che ha preceduto il G8 di Deauville dove è stata approvata una Dichiarazione ufficiale volta a fissare delle posizioni comuni su libero accesso alla rete, proprietà intellettuale e privacy. (Leggi Articolo Key4biz)

 

Il Presidente della FIMI ha commentato che “Nei dibattiti parigini molti azionisti, per la massima parte rappresentanti delle grandi multinazionali delle tecnologie, hanno cercato di convincere gli interlocutori istituzionali sulla necessità di evitare una regolamentazione, soprattutto in materia di proprietà intellettuale”.

Queste posizioni – ha sottolineato – sono preoccupanti perché giungono perfino da imprese come Google che spesso e volentieri si propone come un partner nella tutela dei diritti”.

 

Negli anni – ha precisato Mazza A Key4biz – abbiamo avuto modo di osservare quali danni ha procurato l’ideologia della rete libera che più che altro ha significato sottrazione di contenuti alle imprese dell’intrattenimento, perché di libero c’è stato solo il furto su larga scala, spesso spacciato magari per User Generated Content (USG)”.

“La Dichiarazione finale dei Governi restituisce al mittente l’idea della rete che si autoregolamenta, o che a causa soprattutto della tutela della proprietà intellettuale perde la propria neutralità. Le conclusioni delle maggiori economie sono invece ancora una volta chiaramente improntate a garantire la libertà della rete, ma non certo a demolire i capisaldi dei diritti di proprietà intellettuale che vengono ribaditi con forza proprio laddove si parla dello sviluppo della rete“.

 

Nel punto 15 del capitolo dedicato a Internet, il G8 ha stabilito che, per quanto riguarda la tutela della proprietà intellettuale, “siamo consapevoli della necessità di adottare leggi e disposizioni nazionali per garantirne il rispetto”.

“Rinnoviamo pertanto il nostro impegno ad agire con fermezza contro le violazioni dei diritti di proprietà intellettuale che avvengono nel cyberspazio, grazi ad azioni che possano impedire le infrazioni attuali e quelle future”.

“Consapevoli che l’effettiva applicazione delle norme in materia necessiti di un’appropriata cooperazione internazionale tra stakeholders e settore privato”.  

“Siamo determinati a trovare la giusta via per facilitare un migliore accesso e una maggiore apertura a conoscenza, istruzione e cultura“, in particolare incoraggiando l’innovazione nel commercio online di beni e contenuti, nel rispetto dei diritti di proprietà intellettuale.

Nel punto 14, il G8 ha dichiarato che l’economia digitale del mondo è un potente driver di crescita economica e innovazione. L’accesso broadband è un’infrastruttura essenziale per partecipare all’economia odierna. Per permettere ai nostri Paesi di beneficiare appieno dell’economia digitale, “abbiamo bisogno di valutare le nuove opportunità, come il cloud computing, i social network e le pubblicazioni dei cittadini, che sono un vettore di innovazione e stimolano la crescita delle nostre società”. Davanti a servizi internet più innovativi, bisogna promuovere l’interoperabilità e la convergenza tra le politiche pubbliche riguardanti questioni come la protezione dei dati personali, la net neutrality, il flusso transfrontaliero dei dati, la sicurezza delle tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni e la proprietà intellettuale.

Altro importante punto è il 29, dove il G8 ha precisato che sono necessarie delle regole comuni, compreso un sistema di proprietà intellettuale solido e robusto come incentivo all’innovazione.

“Riconosciamo l’importante ruolo svolto dalla World Intellectual Property Organization (WIPO) nello sviluppo di un ampio approccio alla proprietà intellettuale a sostegno di sistemi nazionali robusti, efficaci e favorevoli alle aziende”.

Per questa ragione, i Capi di Stato hanno invitato la WIPO a una stretta collaborazione con gli Stati membri e le altre organizzazioni competenti per intensificare il proprio lavoro.