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Google Wallet: PayPal porta Google in tribunale

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Lanciata ieri, l’app Google Wallet, che trasforma gli smartphone Android in portamonete elettronici, è già finita in tribunale: PayPal ha infatti sporto denuncia contro due suoi ex dipendenti, Osama Bedier e Stephanie Tilenius, ora dirigenti del gruppo di Mountain View per aver rubato informazioni riservate e violato gli obblighi contrattuali.

Google Wallet, secondo i documenti presentati alla corte di San Jose in California, sarebbe il ‘sottoprodotto’ di un furto e di un tradimento ai danni di PayPal, perpetrato dai due ex dipendenti.

 

La figura centrale nella denuncia di 28 pagine è quella di Osama Bedier che, dopo aver passato nove anni in PayPal, è ora vicepresidente della divisione pagamenti Google e fa parte del team che ieri ha presentato il Google Wallet. Google l’avrebbe assunto, sostiene la società, principalmente per rubare i suoi segreti commerciali e realizzare il proprio servizio di pagamenti mobili. Addirittura, secondo l’accusa, Bedier avrebbe copiato sul suo Pc tutte le informazioni sulla strategia di PayPal nei pagamenti mobili poco prima di iniziare a lavorare per Google.

“Nonostante le rassicurazioni e le smentite, lo scopo del passaggio di Bedier a Google è stato quello di guidare la strategia dei pagamenti mobili. Bedier ha volontariamente usurpato segreti commerciali principalmente riguardo i pagamenti mobili nei punti vendita e le tecnologie cloud a vantaggio di Google”, si legge nei documenti depositati in tribunale.

 

“Bedier e Google – sostiene ancora PayPal – si sono appropriati indebitamente di segreti commerciali e li hanno divulgati anche ai maggiori distributori”.

 

Stephanie Tilenius, invece, lavora in Google dal 2009 e lo scorso anno ha iniziato a ‘corteggiare’ Bedier per convincerlo a unirsi al suo team, mandandogli messaggi sulla pagina Facebook in cui gli diceva che a Google c’erano ‘enormi’ opportunità per lui.

 

“A volte – sottolinea ancora PayPal – i comportamenti delle persone e dei concorrenti rendono l’azione legale l’unico modo per proteggere gli asset più preziosi: i segreti commerciali”.

Il portavoce di Google Aaron Zamost non ha commentato. La società preferisce aspettare di avere maggiori dettagli.

 

Portare via Bedier da PayPal, si legge ancora nella denuncia, era così importante che sia Eric Schmidt, ex Ceo ora presidente esecutivo di Google, che Larry Page lo hanno incontrato lo scorso autunno. La prima offerta formale a Bedier è stata presentata il 12 novembre scorso, solo tre giorni prima della conferenza in cui Google annunciò per la prima volta l’intenzione di lanciare un sistema di pagamento mobile (leggi articolo Key4Biz).

 

Google Wallet, ha spiegato Google, “è una parte fondamentale della strategia volta a migliorare lo shopping di aziende e consumatori. E’ stato concepito per semplificare i pagamenti e risparmiare sull’acquisto dei prodotti preferiti, dando ai commercianti nuovi strumenti per offrire buoni sconto e programmi fedeltà ai clienti, ma anche per abbattere le barriere tra eCommerce e vendite tradizionali”.
Il servizio è stato realizzato in collaborazione con Citi, MasterCard, First Data e Sprint. Dal momento che si tratta di un’applicazione mobile, spiega ancora il gruppo di Mountain View, farà molto di più di un normale portafogli: gli utenti potranno memorizzare le carte di credito, le offerte, le carte fedeltà e i buoni senza alcun ingombro.

Non si tratta, comunque, del primo tentativo di far breccia nel mercato dei pagamenti mobili: già 5 anni fa, la società aveva lanciato il servizio Checkout (leggi articolo Key4biz).

Secondo gli analisti, tutte le parti coinvolte beneficeranno del sistema di pagamenti realizzato da Google, ma sarà Google stesso a guadagnarci di più dal momento che Google Wallet consentirà alla società di controllare il mercato della pubblicità legata alla posizione degli utenti.

Il servizio sarà aperto ai consumatori a partire dall’estate e sarà supportato all’inizio solo dal Google Nexus S 4G offerto da Sprint e per i servizi di MasterCard.

 

La causa intentata da PayPal contro i suoi ex dipendenti la dice lunga sulla posta in gioco: il mercato dei pagamenti mobili è l’ultima frontiera dello scontro tra i titani dell’hi-tech e nel 2014 potrebbe arrivare a valere qualcosa come 630 miliardi di dollari.

PayPal aveva tentato anche di convincere Google a utilizzare le sue tecnologie di pagamento per la piattaforma Android, ma le due società non sono riuscite a giungere a un accordo.

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