Dividendo digitale. Tv locali a Paolo Romani: ‘Triplicate gli incentivi altrimenti salta l’asta’

di Raffaella Natale |

Sempre più a rischio la gara per l’assegnazione delle frequenze alle telcos. Filippo Rebecchini (FRT): ‘Lo Stato faccia un esproprio d’impero e vedremo come finirà’.

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Marco Rossignoli

Le Tv locali non ci stanno. L’impegno del Ministro Paolo Romani ad assicurare lo svolgimento della gara per le frequenze da destinare alla banda larga mobile per avere destinare maggiori incentivi, non è stato sufficiente. Le emittenti chiedono il triplo delle risorse stanziate. (Leggi Articolo Key4biz)
Lo ha detto a chiare lettere il coordinatore di Aeranti-Corallo, Marco Rossignoli, reclamando di triplicare gli incentivi che dovranno risarcire le piccole Tv dall’espropriazione delle frequenze. L’asta rischia di saltare. Siamo all’empasse. Gli operatori tlc non sono disposti a rischiare così tanto per partecipare a una gara il cui esito sembra chiaramente incerto.

 

Per Rossignoli, “E’ evidente che gli indennizzi, previsti dalla legge di stabilità 2011 (10% del ricavato dalla vendita dei canali 61-69, con un massimo di 240 milioni di euro), siano talmente irrisori da non incentivare certamente nessuna Tv locale a cedere le frequenze attualmente esercite”.

“Con tali indennizzi – continua Rossignoli – non verrebbero risarciti, in moltissimi casi, neppure gli investimenti da ultimo effettuati, nelle aree già digitalizzate, per realizzare lo switch-off”.

 

Necessario quindi triplicare le risorse per avvicinarsi ai valori minimi di mercato delle frequenze di trasmissione.

 

Filippo Rebecchini, proprietario della Tv locale del Lazio Super Tre e presidente di FRT, ha affermato: “Se le frequenze non si libereranno prima dell’asta, varranno molto poco. I ricorsi non ne consentirebbero l’utilizzo da parte delle compagnie telefoniche. Per liberarle occorre trovare un accordo con le emittenti regionali per lasciare i loro canali. In cambio, ovviamente, di soldi: di almeno tre volte rispetto a quanto previsto dalla legge di stabilità”.

E ha concluso rilanciando: “Lo Stato faccia un esproprio d’impero e vedremo come finirà, tra TAR, consiglio di Stato, tribunali e Ue”.

 

Cosa farà Paolo Romani?

 

In occasione del RadioTv Forum aveva detto Se dalla gara otterremo più di quanto ci aspettiamo, mi impegno a reperire più risorse per gli incentivi alle tv locali”.

 Prontamente il presidente dell’Agcom, Corrado Calabrò s’era detto disponibile a fare da latore alla richiesta di aumentare gli incentivi previsti, in misura proporzionale all’introito realizzato: “Sarebbe un risultato rispondente a un tempo alle esigenze finanziarie dello Stato perché ci sarebbe un maggiore introito, all’utilizzo nazionale delle frequenze e alla salvaguardia economica degli investimenti fatti dalle emittenti locali”.

 

Ma le Tv locali sembrano irremovibili. A rischio quindi la gara per l’assegnazione del dividendo digitale esterno ma anche il beauty contest che attribuirà i multiplex per la trasmissione in digitale terrestre.

Rosignoli a riguardo ha precisato: “E’ inaccettabile che mentre alle tv locali vengono ridotte nove frequenze, stiano per essere assegnate, gratuitamente, attraverso una gara in modalità beauty contest, sei frequenze per trasmissioni televisive nazionali, con possibilità di assegnazione di alcune di tali frequenze a soggetti che già eserciscono altri multiplex nazionali”.

 

Romani ha replicato “E’ vero che al beauty contest partecipano gli incumbent ma è anche vero che questi non occuperanno tutte le frequenze. Alla gara potranno partecipare anche i nuovi entranti”.