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e-G8: gli OTT non raccolgono l’appello di Sarkozy sulla ‘moralizzazione del web’

Francia


L’appello del presidente Nicolas Sarkozy a una ‘moralizzazione del web’ non è stato richiamato in nessuno degli interventi della prima giornata dell’e-G8 di Parigi, dove i guru della rete che hanno invece sottolineato il crescente peso degli over the top sulla crescita economica. (Leggi Articolo Key4biz)

“Non permettete che la rivoluzione che avete avviato si affermi senza ostacoli o limitazioni“. Aveva detto Sarkozy aprendo i lavori del Forum, ribadendo: “Non lasciate che diventi uno strumento in mano di quelli che vogliono minare alla nostra sicurezza e alla nostra integrità”. 

Il presidente aveva anche invitato agli attori di internet alla ‘responsabilità collettiva’.

“La trasparenza totale (…) va a scontrarsi prima o poi col principio della libertà individuale”, aveva insistito, difendendo il ruolo dei governi, “gli unici legittimi rappresentanti della volontà generale”. In rete “Non potete sottrarvi dal rispetto dei valori e delle regole essenziali”.

Diversi Paesi hanno dovuto fare i conti con le delicate rivelazioni diffuse dal sito Wikileaks, e con le problematiche correlare al diritto d’autore o alla protezione dei dati personali.

 

Ma i grandi della rete che partecipano all’e-G8, come Facebook, Google, Microsoft ed eBay, non hanno sfiorato la questione sollevata da Sarkozy, preferendo invece puntare su come gli OTT siano diventati driver dell’economia mondiale e sulla loro influenza sociale.

 

Nell’ambito della prima seduta plenaria sull’impatto di internet nell’economia, gli intervenuti – tra cui il Ministro francese dell’Economia Christine Lagarde, il presidente di Google Eric Shmidt o il CEO di eBay John Donahoe – si sono concentrati sul ruolo della rete come ‘acceleratore di crescita’ economica e come generatore di posti di lavoro.

Proprio in occasione di questo importante Forum, la società di ricerche McKinsey ha pubblicato un Report secondo il quale internet conta per il 3,4% del PIL in 13 Paesi (quelli del G8 più Brasile, Cina, India, Corea del Sud e Svezia) – vale a dire 1.376 miliardi di dollari (979 miliardi di euro) – e ha contribuito al 21% della loro crescita nel corso degli ultimi cinque anni,

 

Nell’ambito del dibattito, Sheryl Sandberg, rappresentando Facebook, ha sottolineato l’influenza dei social network sulla collettività, “sia che si tratti della vendita di cioccolatini che di importanti questioni politiche come è avvenuto nelle rivolte arabe”.

Jimmy Wales di Wikipedia ha invece puntato l’attenzione sull’effetto che il sito ha sulle lingue, in particolare nei paesi in via di sviluppo, come “lo swahili che conta circa 18.000 voci”.

 

Nell’ambito di queste due giornate, che si stanno svolgendo in un’elegante tenda collocata nei giardini delle Tuileries, una delegazione di almeno cinque patron – Maurice Lévy (Publicis), Hiroshi Mikitani (Rakuten), Stéphane Richard (Orange-France Télécom), Eric Schmidt (Google) e Mark Zuckerberg (Facebook) – dovranno trasmettere i ‘messaggi’ provenienti dal mondo della rete ai Capi di Stato e di Governo che si incontreranno domani e venerdì nel G8 di Deauville.

“Abbiamo l’occasione di far avanzare internet“, ha detto Lévy, la cui società è stata incaricata di organizzare il grande avvenimento mondiale.

 

Fino a ora, al G8 è stato chiesto di “sostenere la produzione“, come ha fatto Hiroshi Mikitani, o di “abbattere le frontiere che limitano gli imprenditori“, come Eric Schmidt.

Invitato a parlare, il magnate australiano dei media, Rupert Murdoch, presidente della News Corp, s’è indignato che la rivoluzione digitale abbia cambiato tutto tranne l’istruzione, che risale ancora, ha commentato, “all’epoca vittoriana”.

“Questa è un’abdicazione, un freno al nostro futuro”.

 

 

 

Per maggiori informazioni:

 

Discorso integrale del Presidente Nicolas Sarkozy all’apertura dell’e-G8 (Parigi, 25-25 maggio 2011)

 

Guarda in diretta l’e-G8

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