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Tablet: Android non bissa il successo degli smartphone. Ecco perchè, secondo Deutsche Bank

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Su 250 mila tablet Xoom consegnati ai negozianti, solo il 40% sarebbe stato effettivamente venduto. Lo rivela Deutsche Bank, secondo cui i tablet basati su Android sono svantaggiati da un prezzo troppo alto e da un’offerta insufficiente sul versante delle app.

Il sistema operativo Android, che ha riscosso un successo folgorante nel segmento smartphone, non ha fatto, insomma, il bis in quello tablet, in cui Apple continua a dominare beatamente.

Neanche lo Xoom di Motorola e il Galaxy Tab di Samsung, considerati gli unici prodotti in grado di impensierire Apple, sono risultati un’alternativa credibile.

Dal lancio, il 24 febbraio, Motorola ha consegnato ai distributori 250 mila tablet, ma non ha mai rilasciato cifre ufficiali sulle vendite del dispositivo. Le ha fornite, invece, Deutsche Bank, asserendo che le vendite non hanno superato la soglia delle 100 mila unità.

Samsung, invece, ha consegnato 2 milioni di dispositivi Galaxy, usciti a ottobre, mentre nello stesso periodo, tra ottobre e dicembre, Apple ha venduto (non consegnato) 7 milioni di iPad, dei quali due solo nel primo weekend di vendita.
 

Secondo Deutsche Bank, il primo problema di Samsung e Motorola è il prezzo dei dispositivi: il Galaxy Tab costa 699 euro e lo Xoom 566 euro. Prezzi elevati sia in termini assoluti che in rapporto alla seconda versione dell’iPad, lanciata a marzo e venduta a un prezzo tra 499 e 829 dollari (353-587 euro).

Il posizionamento dei tablet nella fascia alta di prezzo, nota Deutsche Bank, è in contraddizione con la decisione che invece ha sancito il successo di Android nella telefonia mobile, dove i produttori di smartphone hanno in effetti beneficiato di generose sovvenzioni da parte degli operatori, desiderosi di sostenere la sfida a Apple al punto di abbassare il prezzo di vendita a 1 euro, contro i 129 euro per l’iPhone di ultima generazione.

 

Altro punto a sfavore di Android sarebbe quello che gli analisti chiamano ‘eccesso di offerta‘: una trentina i modelli messi in commercio, quasi tutti con caratteristiche e design molto simili. Una pletora che ha forse mandato in confusione i consumatori, molti dei quali hanno quindi preferito basarsi su un valore sicuro: i 15 milioni di persone che hanno acquistato la prima versione dell’iPad.
Chi ha scelto di acquistare un iPad, ha rivelato una recente indagine di ComScore, non è un maniaco del marchio Apple: tra loro, infatti, solo il 27% possiede un iPhone, il 17,5% un BlackBerry e il 14% uno smartphone Android.

 

Riguardo, infine, il versante dei contenuti – le app gratuite o a pagamento da scaricare sul tablet – i modelli basati sull’ultima versione di Android (honeycomb) ne contano appena 7 mila (le 300 mila dell’Android Market per gli smartphone non sono tutte compatibili), mentre nell’App Store di Apple sono 75 mila le app destinate esclusivamente all’iPad e quasi tutte le 350 mila progettate per gli smartphone sono compatibili anche col tablet.
 

Anche secondo la società di ricerca IDC, l’interesse degli sviluppatori si è un po’ smorzato a vantaggio di Apple, a causa dell’eccessiva frammentazione dell’ecosistema Android.

 

Anche i tablet PlayBook di RIM, si apprende nel frattempo, hanno imbarazzato e non poco il produttore canadese del BlackBerry, che ne ha dovuto richiamare un migliaio a causa di una falla nel sistema operativo Qnx che ha creato problemi nella configurazione iniziale dell’apparecchio. I dispositivi, in vendita presso la catena Staple, verranno sostituiti, ma anche in questo caso il danno non farà che avvantaggiare le vendite degli iPad che, secondo Gartner, rimarrà il tablet più venduto almeno fino al 2015 (leggi articolo Key4biz).

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