Sony. Ipotesi sul cyber-attack: partito dai server EC2 di Amazon?

di Alessandra Talarico |

Apportati significativi cambiamenti nei sistemi di protezione dei dati, compresa l'aggiunta di tecnologie di sicurezza avanzate, di nuovi software di controllo, di test di vulnerabilità della rete e di sistemi di crittografia e firewall migliorati.

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A circa un mese dall’attacco informatico contro i suoi servizi di gaming online, Sony ha annunciato ieri la ripresa progressiva delle attività di PlayStation Network (PSN) e Qriocity in Europa e negli Stati Uniti.

La tempistica della ripresa dei servizi in Asia e Giappone verrà annunciata in un secondo momento. Si presume che il ripristino globale dovrebbe essere completato entro la fine di maggio. Agli utenti verranno proposti minuti di gioco gratuito come risarcimento per l’interruzione del servizio.

 

Sony, a metà aprile, è stata vittima di un attacco informatico nel corso del quale sono stati rubati i dati personali di oltre 100 milioni di utenti delle reti PSN e SOE. Secondo l’agenzia Bloomberg, i pirati avrebbero utilizzato i server cloud EC2 di Amazon, che in quei giorni ha in effetti subito un blocco parziale, che si è abbattuto a catena su diversi siti che vi si appoggiavano per le loro operazioni, tra i quali Foursquare, Quora e Reddit (leggi articolo Key4biz).

Gli hacker non si sarebbero introdotti nei server Amazon, ma avrebbero usato un alias, spacciandosi per una società legittima, per affittare uno dei server EC2 e da lì avrebbero lanciato l’attacco.

 

Il gruppo giapponese ha assicurato di aver apportato significativi cambiamenti nei sistemi di protezione dei dati, compresa l’aggiunta di tecnologie di sicurezza avanzate, di nuovi software di controllo, di test di vulnerabilità della rete e di sistemi di crittografia e firewall migliorati. 

“Abbiamo messo in atto delle energiche a tutti i livelli per rispondere alle preoccupazioni suscitate da questo incidente e ci impegniamo a fare della protezione dei dati personali degli utenti una priorità”, ha spiegato il vicepresidente Kazuo Hirai.
 

Nel mese di aprile, intanto, Microsoft ha registrato un aumento del 60% nelle vendite della console XBox, mentre quelle della PlayStation 3 sono cresciute solo del 13%.  297 mila le console Microsoft vendute negli Usa il mese scorso, contro le 204 mila Sony.

Secondo le valutazioni di Ponemon Institute, il cyberattacco potrebbe costare a Sony qualcosa come 1,5 miliardi di dollari – pari al 2% del fatturato annuale della società – non solo a causa delle ripercussioni giuridiche e informatiche, ma anche in termini di perdita di fiducia dei consumatori.

Kazuo Hirai ha annunciato in un video il ripristino dei servizi.