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Microsoft porta a casa Skype per 8,5 miliardi di dollari

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L’accordo che porterà Skype sotto il controllo di Microsoft è stato, infine, siglato: il gruppo di Redmond è pronto a spendere 8,5 miliardi di dollari per mettere le mani sul pioniere del VoIP, in quella che rappresenta l’acquisizione più costosa nei suoi 36 anni di storia.

 

L’accordo, approvato dai board delle due società, “aumenterà l’accessibilità dei servizi video in tempo reale e delle comunicazioni vocali, apportando vantaggi a consumatori e aziende e generando significative nuove opportunità di guadagno”, ha spiegato Microsoft in una nota.

 

La settimana scorsa si erano diffusi rumors secondo cui anche Google e Facebook sarebbero stati sul punto di stringere un’alleanza con Skype (leggi Articolo Key4biz).

 

Il software Skype per effettuare telefonate via internet a costi più contenuti rispetto ai tradizionali servizi telefonici è utilizzato ogni mese da oltre 125 milioni di persone in tutto il mondo – 8 milioni circa gli utenti a pagamento per un totale di 600 milioni di utenti iscritti al servizio e di 207 miliardi di minuti di conversazione vocale e video effettuati nel 2010.

Skype aveva presentato lo scorso anno i documenti per quotarsi in Borsa, ma l’IPO è stata congelata in seguita alla nomina del nuovo amministratore delegato Tony Bates e rinviata a una data imprecisata nel corso del secondo semestre di quest’anno.

 

La società diventerà una nuova business division del gruppo di Redmond e il Ceo Tony Bates assumerà la carica di  Microsoft Skype Division, riportando direttamente a Steve Ballmer, che dal canto suo ha affermato: “Skype è un servizio fenomenale amato da milioni di persone in tutto il mondo. Insieme creeremo il futuro delle comunicazioni real-time così che le persone potranno restare in contatto facilmente con la famiglia, gli amici, i clienti e i colleghi in tutto il mondo”.

 

Microsoft, alla ricerca di nuovi modi per guadagnare trazione nel campo dei servizi internet, ha investito pesantemente per potenziare il suo Bing ma il motore di ricerca, nonostante abbia guadagnato qualche punto di market share, viaggia ancora su livelli molto lontani da Google, che controlla più del 65% del mercato americano.

Microsoft genera ancora la gran parte dei profitti dai sistemi Windows e Office ma sente sempre più forte la pressione della concorrenza di Apple e Google, che hanno guadagnato terreno grazie al successo registrato nel settore della telefonia mobile e dei sistemi operativi per gli smartphone. Il sistema operativo Windows Phone 7, che dal prossimo anno motorizzerà gli smartphone Nokia, ha ricevuto un’accoglienza molto positiva, ma ha inciso molto poco sulla quota di mercato della società nel settore.

I servizi Skype potrebbero essere un’utile integrazione di Lynk, un prodotto che unisce instant messaging, email e comunicazione vocale in una singola applicazione, anche se sono in molti a credere che l’acquisizione della società potrebbe non essere vista di buon occhio dai carrier, il cui supporto è invece essenziale per Microsoft in questa fase molto delicata per il suo business.

L’acquisizione di Skype sarebbe la più importante mai portata a termine da Microsoft, che nel 2007 ha speso circa 6 miliardi per acquistare la società di advertising online aQuantive. La cifra, per molti ex dirigenti del gruppo, sarebbe stata eccessiva, così come i 48 miliardi di dollari messi sul piatto per acquisire Yahoo!, in un accordo che però non si è concretizzato nella forma ipotizzata dalla società di Redmond, che ha poi optato per un accordo sulla ricerca basato sull’utilizzo, da parte di Yahoo, dei servizi Bing.

 

Gli investitori, intanto, hanno espresso un certo scetticismo circa la validità dell’operazione, causando un lieve calo del titolo in Borsa.
Secondo Andrew Bartels di Forrester Research “l’investimento non ha molto senso dal punto di vista finanziario: non c’è modo per Microsoft di generare abbastanza fatturato e utili da Skype per compensarlo”.

Microsoft non ha, certo, problemi di liquidità, ma lo stesso gli 8,5 miliardi di dollari messi sul piatto sembrano tanti: “In questa atmosfera da nuova Bolla di internet 2.0, acquistare una compagnia non redditizia per 10 volte il suo fatturato sembra addirittura un affare” ha spiegato Michael Clendenin di RedTech Advisors, sottolineando tuttavia che Microsoft avrà il suo bel da fare per provare agli investitori che Skype è un fulcro necessario per il successo della strategia online della società.

 

Skype è stata fondata nel 2003 da Niklas Zennstrom e Janus Friis, che nel 2005 l’hanno ceduta a eBay per 2,6 miliardi di dollari. La nota casa d’aste online aveva aspettative molto ambiziose. La società, però, ha dovuto fare i conti con una realtà molto meno lusinghiera e ha deciso nel 2007 di svalutare di circa il 50% il suo investimento nella compagnia VoIP, che a fronte di un numero record di utenti non è mai riuscita a produrre i frutti sperati. Nel 2009, quindi, eBay ha ceduto il 56% di Skype al gruppo di investitori formato da Silver Lake Partners, dalla venture capital Andreessen Horowitz – creata dal cofondatore di Netscape Marc Andreessen e da Ben Horowitz – e dal Canada Pension Plan Investment Board. eBay ha mantenuto una quota del 30% e a Zennstrom e Friis è andato – dopo un lungo contenzioso – il 14%.

 

Lo scorso anno, Skype ha registrato un fatturato di 860 milioni di dollari e utili operativi di 264 milioni, ma è ancora in perdita per circa 7 milioni di dollari, anche se in miglioramento rispetto al rosso da 100 milioni di dollari dell’anno scorso.

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