Key4biz

Sicurezza: le scuse e le spiegazioni di Sony e Amazon

Mondo


Sono arrivate in questo week end le scuse ufficiali di Sony e Amazon, i cui servizi, nelle scorse settimane, hanno registrato non pochi problemi.

Il colosso giapponese, dopo essersi scusato per il furto dei dati  personali di oltre 77 milioni di utenti di PlayStation Network e Qriocity (leggi articolo), ha reso noto che i servizi verranno ripristinati entro la fine del mese, dopo un aggiornamento dei sistemi di sicurezza.

 

La ripresa parziale dei servizi avverrà già entro una settimana, ha spiegato Kazuo Hirai, responsabile dei servizi consumer e network di Sony, che si è scusato ufficialmente con gli utenti nel corso di una conferenza stampa, spiegando che la società non può escludere che i numeri delle carte di credito e le date di scadenza siano stati rubati.

“Ci dispiace di aver causato problemi e preoccupazioni ai nostri clienti”, ha dichiarato Hirai, tra i favoriti alla carica di amministratore delegato di Sony. La società – ha detto ancora – sta collaborando con l’FBI per capire chi vi sia dietro l’attacco, ma ha escluso collegamenti con il gruppo di hacker Anonymous, contro il quale Sony ha avviato una causa legale per la violazione della PlayStation 3 (leggi articolo).
I servizi di entertainment e gaming online di Sony sono andati offline il 20 aprile, in seguito a un sofisticato attacco ai data center della società a San Diego.
 

“Il network Sony è stato preso di mira anche dal gruppo Anonymous, ma non in relazione all’ultimo attacco”, ha aggiunto Hirai, sottolineando che anche “le informazioni personali dei dirigenti, inclusi i nomi dei figli, le scuole che frequentano e i nomi dei loro familiari, sono state pubblicate su internet”.

Mentre le autorità di diversi Paesi e la Corte di San Francisco hanno avviato indagini sull’accaduto (leggi articolo), in Italia si è mossa l’associazione dei consumatori Adiconsum, che ha chiesto al Garante Privacy e a Sony Italia l’apertura di un tavolo per verificare se siano state rispettate tutte le normative sulla tutela dei dati personali, in particolare ai sistemi adoperati per salvaguardare i dati relativi alle carte di credito.
“Quanto accaduto – ha dichiarato Pietro Giordano, Segretario Generale Vicario di Adiconsum – è gravissimo e dimostra che ancora molto occorre fare per tutelare il consumatore digitale. Il network della Playstation3 PSP, infatti, non serve solo per giocare online, ma permette l’acquisto di prodotti multimediali utilizzando l’e-commerce”.
A Sony Italia Adiconsum chiede “…un incontro urgente per concordare le azioni da intraprendere in difesa dei consumatori per il danno subito e le forme di sicurezza da attuare per la riapertura del network”.

Anche Amazon ha chiesto scusa agli utenti per il crash dei sistemi cloud EC2, che ha creato problemi a diversi importanti siti web (leggi articolo) e provocato la perdita irreversibile di una piccola quantità dei dati stipati nei server (leggi articolo).

La società ha spiegato che i problemi sono stati causati da un cambiamento di configurazione della rete che ha reso inaccessibili centinaia di siti, tra cui Foursquare, Quora e Reddit. La modifica rientra in un’operazione di routine volta a migliorare la capacità del network.

“A differenza di una normale interruzione della rete, questo cambiamento ha disconnesso sia il network principale che quello secondario simultaneamente, lasciando i nodi coinvolti completamente isolati uno dall’altro”, ha spiegato Amazon.

 

Ai clienti che hanno subito le conseguenze del crash, Amazon ha offerto un credito di 10 giorni che sarà applicato automaticamente.

Vogliamo scusarci – ha spiegato Amazon – sappiamo quanto siano decisivi i nostri servizi per le aziende e faremo tutto il possibile per imparare la lezione di questo evento e usarla per migliorare i nostri servizi”.

 

Exit mobile version