iPhone ‘spioni’: class action contro Apple, mentre la Camera Usa chiede spiegazioni a sei società

di Alessandra Talarico |

Anche le autorità tlc di Francia, Germania, Italia e Corea del Sud hanno chiesto spiegazioni alla società di Cupertino, che però non ha ancora commentato ufficialmente la vicenda.

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iPhone 4G

La Commissione Energy and Commerce della Camera americana, che si occupa delle questioni relative alla privacy, ha inviato delle lettere a sei società proprietarie di sistemi operativi mobili – incluse Apple e Google – per chiedere delucidazioni riguardo la raccolta illecita di informazioni attraverso gli smartphone.

Alcuni giorni fa, due ricercatori hanno rivelato che l’iPhone raccoglie una serie di dati che permettono di risalire a tutti gli spostamenti effettuati dal proprietario. Dati che vengono memorizzati senza protezioni crittografiche e sono, quindi, accessibili a chiunque, anche a eventuali malintenzionati (leggi articolo).

Entro il 9 maggio, Apple dovrà dettagliare alla Commissione quali dati il sistema operativo monitora, usa, memorizza o condivide, e per quale motivo.

 

Lettere simili, firmate dal presidente della Commissione, Fred Upton, sono state inviate anche a Microsoft, Nokia, RIM e HP.

Le policy sulla privacy e le pratiche di monitoraggio dei produttori di smartphone e degli sviluppatori di applicazioni, sono tenute d’occhio con sempre maggiore attenzione, alla luce del crescente utilizzo dei dispositivi mobili, in cui gli utenti immettono molti dati personali. Google e Apple, in particolare, sono nel mirino perchè i loro smartphone sono i più venduti e insieme controllano un’importante quota di mercato.

La scorsa settimana, anche i senatori Al Franken ed Ed Markey hanno inviato una lettera a Apple chiedendo ragguagli sulle scoperte dei due ricercatori. Markey ha invocato anche l’apertura di un’indagine parlamentare, mentre lunedì, il procuratore generale dell’Illinois, Lisa Madigan, ha chiesto a Apple e Google di fornire informazioni specifiche su quali informazioni vengono conservate, per quanto tempo e per quale motivo.

Nel frattempo, in Florida, due utenti hanno fatto ricorso chiedendo una class action perchè, dicono, non avrebbero mai acquistato un iPhone se avessero saputo che Apple li avrebbe spiati. Secondo gli atti depositati in tribunale, anche disabilitando le funzioni GPS, il sistema di monitoraggio continua a funzionare.

 

Le autorità tlc di Francia, Germania, Italia e Corea del Sud hanno chiesto spiegazioni alla società di Cupertino, che però non ha ancora commentato ufficialmente la vicenda.

Il sito MacRumors, in realtà, sostiene di aver contattato Steve Jobs per ottenere spiegazioni: nella sua risposta, Jobs avrebbe affermato che “Apple non spia nessuno” e che le notizie circolate sono “un falso”.
Apple non ha smentito né confermato la veridicità di queste affermazioni, mentre Google ha fatto sapere che i dati relativi all’ubicazione degli utenti sono conservati in forma anonima e non possono essere collegati a uno specifico utente.