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Video on demand: il boom di dispositivi mobili rende effervescente il mercato hardware. Nel 2016 business da 591 milioni di dollari

Italia


Le piattaforme che distribuiscono video on demand sono diventate molto più elastiche e stanno cominciando ad adattarsi a un mercato più dinamico ormai caratterizzato da nuovi servizi per il VOD in pay-per-view, abbonamento, catch-up Tv e Tv per tutti i dispositivi mobili.

 

Nel Report di ABI Research, ‘Video-on-Demand, Video Server, Ad Server, Content Delivery Network Hardware, si evidenzia che la domanda di video e Ad server resta piatta nel Nord America e nell’Europa occidentale, ma si rileva una forte crescita nelle regioni che hanno avviato la digitalizzazione e che sono caratterizzate da un gran numero di nuove piattaforme televisive e da un efferente mercato dei contenuti.

 

Il diffondersi di nuovi device, primo fra tutti l’iPad di Apple, necessitano inevitabilmente del miglioramento della tecnologia.

In questo contesto gli strumenti hardware di Content Delivery Network – usati dai provider di servizi video per migliorare l’efficienza delle reti e la qualità dell’esperienza dei propri clienti  – giocano un ruolo molto importante nella distribuzione dei contenuti.

 

Il problema maggiore sta nelle difficoltà che gli operatori possono incontrare introducendo questi nuovi servizi. ABI Research cita il caso di Time Warner Cable costretta, per un’insufficiente capacità di server, a ridurre da 30 a 15 i canali offerti in streaming attraverso l’applicazione per iPad.

 

Il Report indica che il mercato mondiale delle infrastrutture per il video on demand crescerà annualmente di più del 3%. Nel 2016 varrà 591 milioni di dollari contro i 493 milioni del 2010. Mentre il mercato dei server CDN dovrebbe registrare un incremento del 4,3% passando da 600 milioni di dollari a 774 milioni.

 

“La rapida crescita dei contenuti video – ha commentato Jason Blackwell di ABI Research – sta creando non pochi problemi ai service provider”.

“Gli operatori avevano pianificato un basso tasso di concorrenza, di circa il 3%, per i loro sistemi di video on demand, ma la forte crescita del mercato dei contenuti e l’uso delle CDN per i nuovi dispositivi mobili ha determinato un’impennata della competitività che ha superato il 20%”.

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