Unione Europea
Migliorare la sicurezza e la vita quotidiana dei cittadini europei grazie alla radionavigazione, guidare i trattori via satellite per ottimizzare le rese agricole, rendere più efficiente la risposta in caso di crisi umanitaria… non è fantascienza, sono solo alcuni esempi delle innovazioni connesse alle tecnologie spaziali diffuse ai nostri giorni. Questo ruolo cruciale dello spazio viene illustrato dalla comunicazione della Commissione europea, prima tappa di una politica spaziale integrata che sarà ampliata con la nuova base giuridica prevista dal trattato di Lisbona. La nuova comunicazione è volta a rafforzare le infrastrutture spaziali europee e chiede un maggior sostegno per la ricerca inteso ad eliminare la dipendenza tecnologica europea, favorire la fertilizzazione incrociata tra il settore spaziale e gli altri settori industriali, e promuovere l’innovazione come motore della competitività europea.
 Il Vicepresidente della Commissione Antonio Tajani, responsabile per  l’Industria e l’Imprenditoria, ha dichiarato: “Lo spazio è una risorsa  strategica ai fini dell’indipendenza dell’Europa, della creazione di posti di  lavoro e della competitività. Le attività spaziali creano posti di lavoro  altamente qualificati, innovazione, nuove occasioni commerciali ed accrescono il  benessere e la sicurezza dei cittadini. Per questo dobbiamo potenziare la  politica spaziale europea, per utilizzare al meglio le opportunità sociali ed  economiche che offre all’industria, in particolare alle PMI. Al fine di  conseguire i nostri obiettivi, è necessario che l’Europa mantenga un accesso  indipendente allo spazio.”
  
Il settore manifatturiero spaziale in Europa rappresenta un fatturato consolidato di 5,4 miliardi di euro e dispone di una manodopera altamente qualificata di oltre 31mila addetti. Gli 11 principali operatori satellitari in Europa gestiscono 153 satelliti di comunicazione, rappresentano 6.000 impiegati e registrano un fatturato di 6 miliardi di euro l’anno, con un indotto a valle che conta 30mila addetti. Secondo le stime, già il 6-7% del PIL dei paesi occidentali, ossia 800 miliardi di euro nell’Unione europea, dipende dalla radionavigazione satellitare.
 I mercati dei servizi spaziali sono in rapida ascesa. Si prevede, ad esempio,  che il fatturato annuale dei mercati delle applicazioni GNSS su scala mondiale  raggiunga circa 240 miliardi di euro entro il 2020. Inoltre, considerati i  vantaggi di Galileo ed EGNOS rispetto agli altri sistemi concorrenti, i benefici  economici e sociali dei due programmi previsti per i prossimi 20 anni dovrebbero  aggirarsi sui 60-90 miliardi di euro. Secondo l’OCSE il mercato mondiale per i  dati commerciali di Osservazione della terra, che rappresentava 735 milioni di  euro nel 2007, ha il potenziale per aumentare a circa 3 miliardi nel 2017.
 Il sistema SSA (Space Situational Awareness: sorveglianza dell’ambiente  spaziale), dovrebbe contribuire a ridurre la perdita stimata per gli averi  europei a causa di collisioni con detriti o di intemperie spaziali, perdita che,  stando alle informazioni disponibili, ammonterebbe in media a circa 332 milioni  l’anno.
 Tra le priorità per la futura politica spaziale dell’Ue, quindi, la Commissione  pone innanzitutto il completamento dei programmi europei di navigazione  satellitare Galileo ed EGNOS. Un servizio recentemente introdotto  nell’ambito di EGNOS, ad esempio, consente avvicinamenti di precisione e rende  più sicura la navigazione aerea.  E’ E’ necessario, quindi, applicare  insieme agli Stati membri il Programma europeo di osservazione della terra (GMES),  che è stato progettato per il monitoraggio del suolo, dell’oceano,  dell’atmosfera, della qualità dell’aria e dei cambiamenti climatici, nonché per  interventi di emergenza e di sicurezza, con l’obiettivo di diventare pienamente  operativo nel 2014; proteggere le infrastrutture spaziali contro i detriti  spaziali, le radiazioni solari e gli asteroidi istituendo un sistema europeo di  sorveglianza dell’ambiente spaziale SSA (European Space Situation Awareness);  individuare e sostenere a livello europeo iniziative in materia di esplorazione  spaziale. L’Unione potrebbe in particolare valutare le possibilità di lavorare  con l’ISS (stazione spaziale internazionale) facendo in modo che tutti gli Stati  membri partecipino.
 Tra le altre priorità, la Ue individua il proseguimento di una politica  industriale spaziale elaborata in stretta collaborazione con l’Agenzia spaziale  europea e con gli Stati membri; il sostegno alla ricerca e allo sviluppo al fine  di assicurare l’indipendenza tecnologica europea e garantire che l’innovazione  in quest’ambito andrà a vantaggio dei settori non spaziali e dei cittadini. I  satelliti di telecomunicazione svolgono un ruolo fondamentale in questo  contesto; il rafforzamento dei partenariati con gli Stati membri dell’Unione  europea e l’Agenzia spaziale europea (ESA) e mettere in atto programmi di  gestione più efficienti.